Ingegneria «boccia»
i diplomati bergamaschi

«I nostri giovani sanno troppo poco. Non conoscono le lingue, l'italiano compreso e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno fare di conto». È il commento lapidario sugli studenti italiani del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

«I nostri giovani sanno troppo poco. Non conoscono le lingue, l'italiano compreso e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno fare di conto». È il commento lapidario sugli studenti italiani del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

E purtroppo, a guardare i risultati del test d'ingresso alla facoltà di Ingegneria di Dalmine, non si può darle del tutto torto. Su 400 neodiplomati che hanno sostenuto il test d'ingresso per entrare alla facoltà d'Ingegneria per l'anno accademico 2011/2012, la metà non ha ottenuto un punteggio sufficiente.

E, ancor peggio, dopo aver frequentato i percorsi di «recupero» prima dell'avvio delle lezioni accademiche, il 50% non raggiunge comunque un livello base accettabile di preparazione. «Se andiamo a guardare la qualità della nostra istruzione - ha osservato il ministro Fornero - si vede che i nostri ragazzi sanno troppo poco. È un mondo abbastanza sconsolante».

E i docenti della facoltà di Ingegneria di Dalmine che valutano il test d'ingresso sembrano concordare con il ministro. Ogni anno in media sottopongono il test (cartaceo e online) ad almeno 400 giovani neodiplomati e i risultati sono ogni anno più sconfortanti. Il test, lo ricordiamo, non ha valore selettivo ma è indicativo del livello di preparazione iniziale dello studente all'avvio del suo iter di studi universitari.

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