Scuola di magistratura:
lettera di Tentorio a Monti

C'è posta per lei, presidente Monti. Missione compiuta, e pure con un certo qual stile e il sorriso sulle labbra. Che di questi tempi non guasta mai. Franco Tentorio ha consegnato brevi manu l'annunciata lettera al presidente del Consiglio.

C'è posta per lei, presidente Monti. Missione compiuta, e pure con un certo qual stile e il sorriso sulle labbra. Che di questi tempi non guasta mai. Franco Tentorio ha consegnato brevi manu l'annunciata lettera al presidente del Consiglio.

O meglio «due brevi appunti su temi di enorme importanza per la comunità bergamasca», come si legge nell'oggetto della medesima: Patto di stabilità e Scuola di magistratura. «Monti si è dimostrato molto disponibile, assicurando il proprio interessamento» spiega il sindaco.

Che poi questo possa portare ad un allentamento della pressione del Patto sul versante degli investimenti è un altro paio di maniche, perché i conti sono quello che sono. «Sicuramente il presidente conosce molto bene la situazione», aggiunge Tentorio.

Qualche margine in più sembra semmai esserci sul fronte della Scuola di magistratura, e per più di un motivo. «Durante la cerimonia del giuramento, il vescovo Francesco Beschi mi ha detto che la Diocesi è pronta a fare la propria parte in questa vicenda», spiega il sindaco.

E considerato che si tratta della proprietà dei locali al Collegio Sant'Alessandro destinati ad ospitare i corsi d'aggiornamento dei magistrati, il particolare non è di poco conto. «Ho comunicato questa disponibilità a Monti, chiedendo un incontro al ministro della Giustizia Paola Severino, insieme al presidente della Provincia Ettore Pirovano».

Anche perché «gli ho fatto presente che noi, a differenza di Firenze, siamo già pronti». E che le amministrazioni comunale e provinciale «si sono impegnate senza alcuna incertezza all'apertura della scuola a Bergamo nel prossimo mese di giugno», si legge nella lettera.

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