«Angeli» bergamaschi tuttofare
nelle tendopoli tra gli sfollati

«Dopo le recenti scosse, il paese ha subito notevoli danni; ma con l'ottimismo e la forza di volontà potremo dare un grande contributo a questa gente». Così ha esordito Giordano Mezza, coordinatore dei volontari della Protezione civile della Provincia di Bergamo

«Dopo le recenti scosse, il paese ha subito notevoli danni; ma con l'ottimismo e la forza di volontà potremo dare un grande contributo a questa gente». Così ha esordito Giordano Mezza, coordinatore dei volontari della colonna mobile della Protezione civile della Provincia di Bergamo, al momento del suo arrivo a San Giacomo delle Segnate - ieri mattina - uno dei paesi mantovani colpiti dal violento terremoto.

«Il numero degli sfollati ammonta a 300, ma siamo solo al primo giorno di lavoro, e c'è la possibilità che arrivino altre persone». Il campo d'accoglienza è stato allestito nell'area degli impianti sportivi, a poche centinaia di metri dal centro del paese, dove sono perfettamente funzionanti gli spogliatoi con docce e servizi igienici. «È in previsione l'allestimento di circa quaranta tende – prosegue Mezza – ma il grosso dei lavori è già concluso».

Ai sei bergamaschi della colonna mobile del Servizio emergenza radio era stato assegnato il compito di realizzare una doppia rete di comunicazione, per consentire al campo di mantenere i contatti sia all'interno che con i punti strategici esterni, dislocati nella città. «La prima linea di trasmissione collaudata – precisa Mezza – ha creato una rete autonoma all'interno dell'area d'accoglienza, mentre la seconda con la sala operativa della prefettura di Mantova». Sempre nel campo di San Giacomo stanno operando anche dieci uomini dell'Ana di Bergamo, che hanno allestito gli alloggi degli altri volontari, per assicurare la totale autonomia della colonna mobile. «Il campo nel quale operiamo non è particolarmente grande – spiega il coordinatore – tuttavia c'è l'evenienza che questo venga ampliato in previsione di altre accoglienze».

Ma il vero dramma è quello che si sta svolgendo al di fuori dei campi: «La zona più colpita comprende i comuni nel triangolo fra Modena e Ferrara – spiega Alberto Grandi, assessore provinciale di Mantova – lì i centri storici sono stati isolati, le scuole dichiarate inagibili e molte strade bloccate». Gli sfollati di tutta la provincia sono complessivamente 2.000, e sono stati distribuiti in dieci campi accoglienza (quattro dei quali gestiti da Protezione civile, Vigili del fuoco e Cri) che rimarranno operativi per i prossimi venti giorni.

«Fra i tanti contributi ricevuti, devo ringraziare quello dei volontari di Bergamo – commenta commosso Grandi – senza di loro non saremmo neanche a metà dei lavori». Uno dei maggiori problemi è dato dall'impraticabilità di molte vie di comunicazione tra un paese e l'altro; su tutti la statale Cisa - chiusa per metà -, ed il Ponte di San Benedetto, su cui si stimano danni per milioni di euro. «In questo momento il volontariato è vitale – conclude Grandi – soprattutto dopo il decreto del governo che impedisce alle province di sforare il patto di stabilità per intervenire sulla viabilità. Non so come faremo, ormai la gente è terrorizzata». Intanto, è stata confermata la permanenza della colonna mobile provinciale guidata da Giordano Mezza fino a sabato, «in attesa di essere cambiati da un'altra squadra di volontari bergamaschi».

La cucina della Croce Blu Anche la Croce Blu di Gromo è impegnata nei soccorsi. Ieri è partita dalla Valle Seriana una cucina in grado di produrre 1.500 pasti al giorno, destinata al campo di Novi di Modena dove era presente un'altra cucina, sempre della Croce Blu, da 700 pasti giornalieri. Altro personale dell'ente di Gromo, impegnato in un servizio di presidio sanitario è presente a Moglia e a San Giacomo delle Segnate (entrambi paesi del Mantovano). «Siamo presenti con 12 persone e 5 volontari insieme alla Croce azzurra di Almenno San Salvatore – ha raccontato ieri alla partenza, il coordinatore Valerio Zucchelli –. Raggiungiamo i campi Anpas dove è già presente il bergamasco Battista Santus, responsabile regionale di Protezione civile»

Cristiano Gamba

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