Bergamo «mapperà» i capannoni
E nei luoghi del sisma lavora sodo

All'indomani delle violente scosse di terremoto che hanno colpito l'Emilia, anche la Bergamasca verifica le strutture sul territorio. E in particolare i capannoni, che nell'area colpita dal terremoto si sono dimostrati un vero punto debole.

All'indomani delle violente scosse di terremoto che hanno colpito l'Emilia, anche la Bergamasca verifica le strutture sul territorio. E in particolare i capannoni, che nell'area colpita dal terremoto si sono dimostrati un vero punto debole.

«Oltre l'80% dei capannoni della Bergamasca – dice il presidente Ance Ottorino Bettineschi – è stato costruito prima del 2005, ma questo non significa che le strutture siano a rischio». E l'Ance si impegnerà per una mappatura del patrimonio immobiliare che potrebbe essere a rischio.


Dalla provincia di Bergamo, intanto, è già partita la colonna mobile della Protezione civile, arrivata a San Giacomo delle Segnate, dove il numero degli sfollati ammonta a 300 persone. Il campo è stato allestito nell'area degli impianti sportivi. Si prevede l'allestimento di una quarantina di tende. Impegnata nelle zone terremotate anche la Croce Blu di Gromo, con una cucina in grado di produrre 1.500 pasti al giorno.

E poi ci sono gli uomini dell'Ana e tanti volontari da Bergamo e provincia, gli «angeli» al lavoro tra le macerie.

Leggi su L'Eco in edicola giovedì 31 maggio le pagine speciali dedicate al terremoto in Emilia

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