Le promozioni prima dei saldi
«A Bergamo non se ne vedono»

«Non si capisce che senso abbia chiamare “saldi di fine stagione estiva” le vendite che partono al 9 giugno. La disponibilità ad abbassare i prezzi dovrebbe essere libera in ogni momento». Lo dice Federconsumatori Bergamo.

«Non si capisce che senso abbia chiamare “saldi di fine stagione estiva” le vendite che partono al 9 giugno. La disponibilità ad abbassare i prezzi dovrebbe essere libera in ogni momento». Lo dice Federconsumatori Bergamo sottolineando che, «nonostante la scorsa settimana il consiglio regionale della Lombardia abbia approvato un provvedimento che toglie, in via sperimentale per un anno, il divieto di fare sconti «in anticipo» di un mese sui saldi, a Bergamo non si vede traccia di vendite promozionali».

«Può darsi - recita la nota - che agli operatori locali non piaccia muoversi all'interno delle regole che consentono alla luce del sole di cominciare prima del tempo a fare i saldi e preferissero il sistema precedentemente in uso: aggirare le regole offrendo sconti ai possessori di tessera fedeltà, mandando sms ai clienti affezionati, ecc».

«In ogni caso - è la conclusione - Federconsumatori, nel ribadire la propria contrarietà a procedure limitative della libera concorrenza (saldi e vendite promozionali per decreto), evidenzia l'opportunità di facilitare gli acquisti praticando sconti sui prezzi correnti. A questo proposito segnaliamo l'assenza di iniziative sia da parte delle Associazioni dei Commercianti, sia del Distretto Urbano del Commercio di Bergamo».

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