Ozono, allarme di Legambiente:
mezza Lombardia già oltre i limiti

Mezza Lombardia, Bergamo compresa, è già oltre i limiti per l'inquinamento da ozono. Per Legambiente l'ozono è un inquinante sottovalutato, e l'informazione sui rischi connessi all'inalazione di ozono è largamente inadeguata.

Mezza Lombardia è già oltre i limiti per l'inquinamento da ozono e - sottolinea Legambiente - quel che è peggio le previsioni per i prossimi giorni non lasciano spazio all'ottimismo: sole e assenza di vento sono gli elementi che, combinandosi con i gas di scarico degli autoveicoli, a benzina e diesel, mettono in ginocchio l'aria estiva della Lombardia.

Oggi le situazioni peggiori riguardano l'area metropolitana milanese, in particolare la direttrice dell'autostrada A4 e il nord Milano, e il Mantovano. A Bergamo, secondo la centralina di via Goisis, l'ozono è a 188 microgrammi, sopra la soglia di informazione.

I picchi di concentrazione, ben oltre la soglia di informazione di 180 microgrammi/mc, si sono misurati ieri a Mantova (228 microgrammi /mc) e Meda (227 microgrammi/mc), ma le tendenze sono in continuo aumento da giovedì scorso, e appare molto probabile che nei prossimi giorni, forse già martedì, venga superata la soglia di allarme (240 microgrammi/mc) per questa molecola tossica, particolarmente pericolosa per i danni che può provocare sulle mucose respiratorie.

Ma superamenti si sono registrati in tutte le province lombarde esclusa Sondrio, e nei capoluoghi di Milano, Monza, Varese, Lodi, Bergamo e Mantova. In queste condizioni di inquinamento, l'unico consiglio per i cittadini indifesi è quello di concentrare le attività all'aria aperta al mattino, evitando le ore pomeridiane.

L'ozono - spiega Legambiente - è un inquinante sottovalutato, e l'informazione sui rischi connessi all'inalazione di ozono è largamente inadeguata, sebbene questo gas non sia affatto meno pericoloso delle polveri sottili che scandiscono le stagioni invernali.

Pur essendo inquinanti molto diversi, ozono e polveri sottili hanno la stessa origine: l'inquinamento da traffico. Nel caso dell'ozono, poi, i precursori dell'inquinamento vengono prodotti da tutti i motori a combustione, siano essi diesel, a benzina, a Gpl o a metano: tutti questi motori infatti producono ossidi d'azoto che, oltre ad essere inquinanti, sono anche i responsabili delle reazioni chimiche che sprigionano ozono.

«La lotta a tutti gli inquinamenti atmosferici non può prescindere da misure di limitazione della mobilità automobilistica - dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia -. Non sono credibili politiche antismog che assecondino la crescita del traffico, come avviene in Lombardia con la costruzione di nuove autostrade come Pedemontana, BreBeMi e TEM: la lotta per un'aria più pulita passa necessariamente per una politica che destini i grandi investimenti verso la mobilità collettiva, non certo in grandi infrastrutture concepite per assecondare il ricorso all'uso dell'automobile per gli spostamenti individuali».

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