Il marito era morto da otto anni
ma lei riscuoteva la pensione

Ha riscosso la pensione del marito morto per oltre otto anni: in totale buona fede secondo lei, in modo truffaldino secondo invece l'Inps che, appena l'ha scoperta, prima ha chiuso l'erogazione indebita del denaro e poi ha provveduto alla denuncia penale.

Ha riscosso la pensione del marito morto per oltre otto anni: in totale buona fede secondo lei, in modo truffaldino secondo invece l'Inps che, appena l'ha scoperta, prima ha chiuso l'erogazione indebita del denaro e poi ha provveduto alla denuncia penale per truffa e al recupero - parziale e a piccole rate - del maltolto.

In tutto, secondo i calcoli dell'Istituto di previdenza, qualcosa come oltre 98 mila euro: insomma, una cifra di tutto rispetto. Mercoledì mattina in udienza preliminare, davanti al giudice Alberto Viti, la vedova, oggi settantanovenne e domiciliata nel Bresciano (all'epoca era invece residente a Bergamo), ha deciso di chiudere la vicenda giudiziaria patteggiando la pena: quattordici mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.

Assente all'udienza l'Inps, che nelle more del processo ha già però cominciato il recupero della somma indebitamente percepita nel corso degli anni dall'anziana sottraendole una quota di pensione. La singolare vicenda risale a marzo del '99, con la morte - all'età di 68 anni - del marito della donna: i due all'epoca vivevano a Bergamo e già da diverso tempo lei, munita di apposita delega del consorte, riscuoteva anche la pensione di lui, ritirandola alla sede centrale delle Poste, in via Locatelli.

Quando l'uomo è deceduto, la donna ha continuato a riscuotere anche la sua pensione, e nessuno si è accorto del problema: tocca infatti per legge al contribuente segnalare eventuali decessi all'Inps, in modo che l'ente provveda a interrompere l'erogazione della pensione.

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