Taxi, anche qui la crisi morde:
ma l'effetto Orio salva il settore

«Il nostro mestiere sta diventando un lavoro notturno». Sono i tassisti bergamaschi a raccontarlo. Con la crisi, anche il servizio taxi subisce una riduzione della clientela: ma l'«effetto Orio» è riuscito ad attutire l'impatto.

«Il nostro mestiere sta diventando un lavoro notturno, con grandi sacrifici per le famiglie». Sono i tassisti bergamaschi a raccontarlo. Con l'avvento della crisi, anche il servizio taxi subisce indirettamente una riduzione della clientela, anche se l'«effetto Orio» è riuscito ad attutire l'impatto.

Così la maggior concentrazione di chiamate a Radio Taxi avviene nelle prime ore del mattino o alla sera, quando la concorrenza dei mezzi pubblici è pressoché assente.

«Lavoriamo anche 10-12 ore al giorno, ma di guida saranno al massimo sei ore – afferma uno dei consiglieri del Co.ta.be., il consorzio dei tassisti bergamaschi legato all'Associazione artigiani, Flavio Sibio -. Le maggiori richieste sono al mattino presto da e per l'aeroporto e la sera tardi perché ci sono pochi mezzi pubblici a disposizione. Durante la giornata, invece, può capitare di aspettare anche un'ora prima di avere una chiamata per un trasporto».

Cambia la società bergamasca e cambia dunque il mestiere del tassista. «Le mete principali sono l'aeroporto e Città Alta perché sono soprattutto gli stranieri i nostri clienti – spiega Sibio -, mentre nella mentalità bergamasca è ancora diffusa l'idea che se prendi il taxi sei ricco. Così ci siamo attrezzati per andare incontro alle esigenze degli stranieri, ma allo stesso tempo attrarre gli italiani».

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