La sonda curiosa è su Marte
Lassù anche un pezzetto d'Italia

Un'esplosione di gioia ha accompagnato l'arrivo di Curiosity sul pianeta rosso: l'atterraggio del rover su Marte è stato infatti seguito con grande apprensione, oltre che dai tecnici collegati, anche da milioni di persone attraverso la diretta web. Nasa: la missione in diretta

Un'esplosione di gioia ha accompagnato l'arrivo di Curiosity sul pianeta rosso: l'atterraggio del rover su Marte è stato infatti seguito con grande apprensione, oltre che dai tecnici collegati, anche da milioni di persone attraverso la diretta web, i social network e un maxi schermo allestito a Times Sqare, nel cuore di New York.

La missione in diretta: seguila sul sito della Nasa

Pochi minuti dopo il suo ammaraggio Curiosity ha invitato a Terra la sua prima immagine: un autoscatto in cui è visibile una ruota del rover poggiata sulla superficie rossa del cratere di Gale. Come dimostrato da questo grande entusiasmo, le attenzioni per questa missione dedicata a ricercare eventuali tracce di vita nel passato di Marte sono state seconde solamente all'arrivo del primo uomo sulla Luna.

L'ambiziosa missione di Curiosity, il più grande e intelligente rover-laboratorio mai inviato sul pianeta rosso, ha così superato il suo più grande ostacolo; una complessa manovra di atterraggio completamente automatizzato durato circa 420 secondi, sette minuti ribattezzati di terrore.

Grande come un'automobile e pesante una tonnellata, Curiosity è stato, dopo numerose e rapide manovre posato delicatamente sul terreno. La missione del rover della Nasa realizzato nell'ambito della missione Mars Science Laboratory (Msl), durerà per circa due anni a ha portato sul pianeta rosso anche un pezzo di Italia: un chip che contiene l'autoritratto di Leonardo Da Vinci e il Codice del Volo, il testo nel quale Leonardo descrive il volo degli uccelli e la sua Macchina volante, considerato il fondamento della storia del volo.

L'iniziativa si deve all'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), al Tg della Rai Leonardo e della sua conduttrice Silvia Rosa Brusin, e al Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

"L'atterraggio con successo di Curiosity, il più perfezionato laboratorio mobile a posarsi su un altro pianeta - ha detto Obama in un comunicato -, costituisce un exploit tecnologico senza precedenti che resterà come una pietra miliare della fierezza nazionale nel futuro".

Gli Stati Uniti, ha aggiunto, "hanno fatto la storia". "Questo prova che anche le cose più difficili non resistono alla nostra volontà e al nostro ingegno", ha commentato il presidente americano aggiungendo: "E il successo di questa notte ci ricorda che la nostra supremazia, non soltanto nello spazio ma anche sulla Terra, dipende dalla nostra capacità di continuare ad investire con intelligenza nell'innovazione, nella tecnologia e nella ricerca fondamentale, cosa che ha sempre fatto sì che il mondo invidi la nostra economia".


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Che cosa scoprirà la sonda curiosa? Che cosa ci diranno nelle prossime settimane gli esperimenti che il rover Curiosity eseguirà sulla superficie del pianeta Marte? Il fratello della Terra davvero ospita una qualche elementare forma di vita? È la domanda principale, forse la ragione fondamentale per la quale l'uomo non molla, nonostante le difficoltà tecniche e politiche, e continua a mandare navicelle automatiche verso il Pianeta Rosso. C'è vita su Marte? O forse c'è stata la vita sul pianeta nel passato? Questo mondo potrà venire un giorno raggiunto e poi abitato dagli uomini. Perché ormai gli scienziati su questo aspetto sono sicuri: il Pianeta Rosso nel suo lontano passato era un mondo solcato da un grande oceano e l'acqua è rimasta a lungo, per milioni di anni, sopra la sua superficie. C'erano laghi e fiumi.

E se c'erano acqua e aria, è assai probabile che si sia sviluppata la vita. Ma oggi dove si trova tutta quell'acqua? I ricercatori su questo non sono del tutto concordi. Le prove che ghiaccio d'acqua sia conservato sotto la superficie del pianeta sono ormai evidenti. Ma è possibile che resistano dei bacini sotterranei? Dei laghi, forse dei piccoli mari? È possibile. Ricordate il romanzo di Verne, «Viaggio al centro della Terra»? Lo scrittore francese immaginava che dopo decine e decine di chilometri di cammino nelle viscere del nostro mondo, i protagonisti incontrassero proprio un grande lago nascosto. Ma se l'acqua fosse oggi imprigionata sotto il suolo del pianeta, un destino analogo potrebbero avere avuto anche le eventuali forme di vita sviluppatesi due, tre miliardi di anni orsono?

Perché le sonde Mars express, nonché le Mars exploration rover hanno evidenziato in questi ultimi anni la presenza di tracce di metano sul pianeta. Ma il metano è in genere associato all'attività biologica... Lanciata da un razzo Atlas V da Cape Canaveral, la sonda Curiosity raggiungerà Marte nei primi giorni di agosto dopo avere viaggiato per otto mesi nello spazio. Si tratta di una navicella inconsueta, che trasporta questo rover, questa «automobile» che scorrazzerà sulla superficie di questo mondo lontano per mesi. Il rover pesa ben una tonnellata, come una normale automobile, si muove su sei ruote ed è l'oggetto più pesante mai portato fino all'orbita di un altro pianeta.

Si pensi che i due rover attualmente in attività su Marte (Spirit e Opportunity) pesano 174 chili di cui 6,8 chili sono rappresentati In una simulazione al computer curata dalla Nasa, l'arrivo di Curiosity su Marte Così opererà sul Pianeta Rosso il rover della Nasa, zeppo di strumentazione per effettuare decine e decine di esperimenti e controlli dagli strumenti di ricerca. Curiosity porta con sé ben 80 chili di strumenti! Atterrerà nel grande cratere Gale, un luogo che si ritiene adatto alla ricerca di prove riguarda all'esistenza o meno della vita su Marte. Su Marte non esistono strade (almeno si crede) e il terreno è molto accidentato.

Inoltre questi rover sono guidati da un sistema automatico: risultato, la velocità non è supersonica. Curiosity si muoverà a trenta metri all'ora. Il veicolo porta con sé telecamere ad alta risoluzione, un microscopio, un laboratorio chimico, un sistema che irradia particelle alfa per analizzare le rocce, un gascromatografo e spettrometro che analizza gas e composti organici presenti in atmosfera e al suolo, uno strumento per misurare le radiazioni cosmiche e solari che arrivano fino al suolo (per individuare anche le protezioni di eventuali futuri equipaggi umani), una stazione meteorologica.

Fare atterrare Curiosity non sarà facile. Gli studiosi della Nasa hanno messo a punto un metodo particolare che utilizza per la frenata l'attrito atmosferico (grazie a un grande scudo termico che protegge la navicella). A sette chilometri da terra si aprirà il grande paracadute da 16 metri di diametro, retto da 80 cavi per una lunghezza di 50 metri. La sonda scenderà fino a 1.800 metri e a questo punto viaggerà a 100 metri al secondo, circa 350 chilometri orari. Dalla navicella si distaccherà uno stadio di discesa, una piattaforma alla quale il rover è attaccato.

Otto razzi guideranno e rallenteranno la piattaforma fino a pochi metri dal suolo, la sospenderanno nell'aria: a questo punto il rover verrà calato attraverso tre briglie che poi si staccheranno: il veicolo toccherà terra mentre il modulo di discesa riprenderà velocità andando a schiantarsi ad alcuni centinaia di metri di distanza. Un sistema ingegnoso, come ingegnoso fu il sistema di air bag ideato per l'atterraggio del primo, piccolo rover, «Sojourner », nel 1997.

Allora le cose andarono nel migliore dei modi e una sonda lanciata dall'uomo si posò finalmente su Marte, dopo vent'anni di assenza (le mitiche navicelle Viking 1 e 2 avevano raggiunto il pianeta nel 1976). Curiosity farà molte osservazioni, numerosi esperimenti. Il suo potente generatore a radioisotopi gli darà per almeno un anno marziano (due anni terrestri) una grande quantità di energia per lavorare senza interruzione di giorno e di notte, durante l'estate e durante il rigido inverno marziano. Sul Pianeta Rosso le temperature variano dai più 15 gradi centigradi di un mezzogiorno assolato ai meno 100 della notte.

I più importanti esperimenti sono quelli legati alla ricerca delle molecole di carbonio, dei composti organici per chiarire una volta per tutte se la vita è ancora presente fra le pietre del rosso deserto marziano. Non sarà una ricerca semplice, avvertono gli scienziati Usa. Ma sarà comunque una ricerca di epocale importanza.

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