«L'azienda ospedaliera non può
essere oggetto di pignoramenti»

«L'azienda ospedaliera non può essere oggetto di pignoramenti. Non è una questione che concerne i Riuniti, bensì il rapporto tra Dec, curatore fallimentare e creditori della Dec». È emerso da un incontro fra il dg dei Riuniti e Carlo Saffioti.

«L'azienda ospedaliera non può essere oggetto di pignoramenti. Non è una questione che concerne i Riuniti, bensì il rapporto tra la Dec, il curatore fallimentare e coloro che vantano titoli di credito presso la Dec stessa». È quanto emerso da un incontro fra il vicepresidente del consiglio regionale Carlo Saffioti (Pdl) e il direttore generale dei Riuniti, Carlo Nicora.

«Il direttore - ha detto Saffioti - mi ha confermato che la nuova sede verrà inaugurata ad ottobre: ormai siamo in dirittura d'arrivo, tanto che è stato avviato con l'Asl l'iter per l'accreditamento della nuova struttura».

Il colloquio era stato organizzato «per parlare del futuro dell'ospedale e sgomberare il campo dalle tante notizie semi-apocalittiche diffuse nei mesi scorsi.

Quanto a creditori ed ipotizzati pignoramenti Saffioti ha aggiunto: «Ci mancherebbe altro: l'azienda ospedaliera non può privilegiare un creditore piuttosto che un altro. In ogni caso, il direttore mi ha ribadito la propria premura perché non si creino situazioni di sofferenza per le aziende che hanno lavorato per la realizzazione del nuovo ospedale».

Che non subirà ritardi rispetto a quanto annunciato: «La relazione di collaudo arrivata a luglio è stata fatta con grande attenzione e professionalità da parte della commissione – sostiene –. Quello è stato un momento di svolta, dopo il quale la strada è diventata in discesa, seppur presenti ancora qualche difficoltà. Nella relazione vengono prescritte alcune condizioni che l'azienda sta già portando a compimento: a quel punto l'ospedale sarà dotato di tutti i requisiti per essere sicuro e fruibile».

Nel frattempo, si lavora anche sul fronte dell'accreditamento: «Già da diversi mesi - dice Saffioti - era in atto la collaborazione con l'Asl per preparare il terreno per la procedura dell'accredito, ora pienamente in campo». «Nicora è confortato da come si è sviluppata la vicenda, ora l'impegno è quello di lavorare a testa bassa: mi auguro che non ci siano altre polemiche».

Un chiaro messaggio alle cassandre smaniose di prevedere sventure e disastri: «Leggendo le dichiarazioni degli ultimi mesi di alcune parti politiche sembrava quasi che ci fosse qualcuno che gufasse contro l'apertura – aggiunge –. Un gufaggio che, con la situazione fallimentare della Dec (non certo prevedibile né ascrivibile all'azienda ospedaliera), sembra aver sortito qualche effetto. Penso che dobbiamo smetterla di vedere nero: pare quasi che ci sia una forma di incredulità, da parte di una certa fetta della comunità orobica, nel fatto che Bergamo possa raggiungere un risultato tanto importante, cioè la maggiore struttura pubblica realizzata in Lombardia negli ultimi decenni, che è anche il più moderno ospedale italiano. Errori e colpe probabilmente ci sono, e le responsabilità andranno individuate: ma prima pensiamo alla priorità, cioè aprire la nuova sede dei Riuniti».

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