Stezzano, è morto il motociclista
scontratosi con un'auto a Seriate

A 10 giorni dal drammatico schianto, è morto Vittorio Ferrari, il motociclista di 48 anni di Stezzano. All'origine dello scontro una inversione sulla statale a Seriate da parte di un automobilista poi denunciato. Espiantati gli organi.

A dieci giorni dal drammatico schianto, è morto domenica Vittorio Ferrari, il motociclista di 48 anni di Stezzano. All'origine dello scontro una inversione sulla statale 498 a Seriate da parte di un automobilista 20enne di Martinengo poi denunciato inizialmente per lesioni gravissime ora per omicidio colposo.

I funerali si sono svolti oggi alle 15 dopo il corte partito dall'abitazione di via Einaudi 2 a Stezzano verso la Parrocchiale. I familiari hanno dato l'assenso per l'espianto di organi.

Il conducente dell'auto in seguito alla manovra di inversione e al danneggiamento della segnaletica era stato multato di 106,67 euro e gli sono stati tolti 16 punti dalla patente. Lui se l'era cavata con una prognosi di 8 giorni, mentre il motociclista era stato operato al cervello la notte stessa dell'incidente.

Vittorio Ferrari ha lottato per dieci giorni tra la vita e la morte nel reparto di Terapia intensiva neurochirurgica. Ma non ce l'ha fatta.

Lo schianto si era verificato alle 22,15 sul tratto di Soncinese che da Seriate porta verso Cremona. Per rilevarlo era intervenuta una pattuglia della polizia stradale di Treviglio. Vittorio Ferrari, in sella alla sua Vespa 150, stava viaggiando verso Cremona. La stessa direzione percorsa dalla Chevrolet Matiz guidata dal ventenne di Martinengo. L'auto aveva cominciato la manovra – vietata – di inversione: di traverso sulla carreggiata, era stata centrata dal motociclista. L'urto era stato frontale-laterale: la moto e il suo conducente avevano impattato violentemente contro la fiancata sinistra dell'auto, il cofano e il parabrezza della Matiz, all'altezza del guidatore. Il lato sinistro del parabrezza, dove si era schiantato il motociclista, era andato in frantumi. Vittorio Ferrari indossava il casco ma non era bastato a proteggerlo dal fortissimo trauma cranico. Rimasto incosciente, era stato soccorso dai medici del 118 che lo avevano trasportato in ambulanza agli Ospedali Riuniti.

Ferrari era molto conosciuto a Stezzano: laureato in Psicologia, ex sacerdote, in passato aveva lavorato come psicologo, consulente e ricercatore all'ospedale San Raffaele di Milano, all'Università di Bergamo e Brescia e aveva organizzato a Bergamo la prima esperienza mondiale di gruppi di autoaiuto per la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Era stato relatore, nel 2001-2002, di numerosi corsi e incontri di gruppo, tenuti al Caffè Letterario di via San Bernardino, per imparare a gestire situazioni di ansia, stress, colpa, rabbia e disagio dal titolo «L'arte di vivere meglio». Ordinato sacerdote nel 1988, era stato curato a Brembate per diversi anni, per poi lasciare il sacerdozio e dedicarsi agli studi di Psicologia.

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