Sposarsi in Città Alta?
Disponibile la Sala dei Giuristi

C'è già la prima prenotazione, a settembre. E a dirla in soldoni frutta al Comune 1.500 euro tondi tondi. Si allunga la lista degli spazi comunali messi a disposizione per le nozze civili, con la new entry di sala dei Giuristi, in Città Alta.

C'è già la prima prenotazione, a settembre. E a dirla in soldoni frutta al Comune 1.500 euro tondi tondi. Perché se per gli sposi l'importante (oltre alla corrispondenza degli amorosi sensi, che diamo sottintesa) è che la location sia bella e originale, per Palafrizzoni il matrimonio può diventare anche una boccata d'ossigeno per le casse pubbliche.

Così si allunga la lista degli spazi comunali messi a disposizione per le nozze civili, con la new entry di sala dei Giuristi (costo: mille euro da lunedì al venerdì; 1.500 il sabato, comprensivi di Iva). Per intenderci l'ingresso con romantica scalinata, guardando a destra del palazzo del Podestà, in Piazza Vecchia. Uno dei luoghi che (aggiungendosi, tra gli altri, al foyer del Teatro Donizetti, al Teatro Sociale e a sala Galmozzi) entra quindi a pieno titolo nel progetto «Bergamo città del sì», nato su idea di Heidi Busetti e sposato (è il caso di dirlo) con entusiasmo dalla responsabile dei Servizi demografici Angela Marcella.

L'obiettivo è valorizzare il patrimonio comunale, promuovendolo anche tra i turisti che vogliano pronunciare nella nostra città il fatidico sì (come capitato anche solo qualche giorno fa con gli sposi «made in Rynair» - lei assistete di volo, lui pilota -, con invitati da 17 Paesi diversi), creando un circuito «etico» di operatori con un fine sociale.

Entro settembre, infatti, sul sito del Comune verrà pubblicato il bando per gli imprenditori del settore catering, fiori, foto e video che vogliono aderire all'iniziativa: in cambio della pubblicizzazione della propria attività su un banner del Comune, si impegneranno ad acquistare dall'Inps non meno di 50 voucher lavoro ciascuno da utilizzare per l'impiego (durante i servizi) di disoccupati e lavoratori in mobilità, pensionati, casalinghe, cassintegrati o studenti under 25. «Categorie» che affiancheranno i professionisti, imparando il mestiere.

La qualità delle prestazioni offerte verranno costantemente monitorate, tramite anche una customer satisfaction tra gli sposi, e la sottoscrizione di un patto etico, per la trasparenza fiscale e la correttezza dei rapporti contrattuali. La sperimentazione durerà fino al 31 dicembre 2013 e gli operatori (tra i quali verrà nominato un coordinatore per facilitare i rapporti con il Comune) verranno pubblicati in ordine di adesione.

«La richiesta di matrimoni civili - spiega Angela Marcella - è in crescita (120 quelli dell'anno scorso, ndr), soprattutto da parte dei cittadini residenti stranieri. Per questo si è pensato di valorizzare il settore "wedding", in espansione, sia per far conoscere il patrimonio di Bergamo, rendendo accessibili alcuni luoghi e ampliandone l'offerta, sia per creare dei benefici per il Comune e le persone svantaggiate dal punto di vista lavorativo». Far diventare Bergamo «la città del sì» è insomma possibile. Basta dire «lo voglio».

Benedetta Ravizza

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