Apre il Museo della Cattedrale
Giornata straordinaria per Bergamo

Tre ministri entusiasti - Beni culturali, Esteri e Interni - per l'inaugurazione del Museo della Cattedrale. A Lorenzo Ornaghi e al concittadino Giulio Terzi di Sant'Agata si è aggiunta Annamaria Cancellieri. Un pomeriggio memorabile per la città.

Tre ministri entusiasti - Beni culturali, Esteri e Interni - per l'inaugurazione del Museo della Cattedrale. Sì, perché a Lorenzo Ornaghi e al concittadino Giulio Terzi di Sant'Agata si è aggiunta Annamaria Cancellieri. Un pomeriggio memorabile per la città, con percorsi e pubblici diversi che sono poi confluiti - insieme a tantissimi cittadini e turisti curiosi - sotto Palazzo della Ragione per assistere alla cerimonia d'inaugurazione all'aperto, accanto all'ingresso del museo che si apre sotto la balaustra del duomo.

E che poi, mentre la sera estiva scendeva su Piazza Vecchia, a ordinati gruppi di venti, con le visite guidate sono scesi in questo nuovo «scrigno del tesoro» riportato alla luce nella loro città. Un tesoro fatto di archeologia, storia e arte, ma - come ha sottolineato il vescovo Francesco Beschi nel suo discorso di benvenuto e ringraziamento - soprattutto di energia sorgiva della comunità, alla quale i bergamaschi di oggi possono attingere per ritrovare il senso della loro storia e dell'impegno alla solidarietà. «La realizzazione di un Museo non dimentica il presente, rispetto al quale la diocesi resta impegnata. La solidarietà e la generosità non vengono meno mentre ci si occupa di cultura, ma dalla cultura si traggono le energie per impegnarsi ancora di più a fianco di chi è in difficoltà. Il contesto stesso di questa città dà un significato particolare a quanto è stato scoperto e viceversa. E proprio sotto terra, alle radici della cattedrale, della casa di tutti, incontriamo gli occhi straordinari dei santi affrescati in un tempo lontano e tornati a provocarci, a invitarci a guardare oltre, illuminati da una luce che è anche quella della fede».

La giornata è cominciata con l'arrivo in episcopio del ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi, del prefetto Camillo Andreana e del questore Dino Finolli, accolti dal vescovo, dal vicario generale Davide Pelucchi e dal segretario generale della curia Giulio della Vite. Poi il vescovo propone un saluto ai partecipanti al convegno di studi organizzato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo sugli scavi sotto la cattedrale, presieduto da monsignor Alberto Carrara e ospitato in curia. Per i ministri e gli ospiti istituzionali è prevista una visita riservata al museo, accompagnati dallo storico dell'arte Giovanni Romano e dal medievalista Saverio Lo Martire. L'emozione è reale, man mano che gli occhi si abituano alla penombra e le spiegazioni dei tecnici danno risalto a ogni dettaglio. Plinti e colonne, pavimenti romani e santi medioevali narrano storie intrecciate e sovrapposte come gli strati di affresco, le stesse pietre riutilizzate nei secoli. Rivelano dettagli umani come le figurine di stagno, souvenir acquistati da un pellegrino sepolto nella cattedrale, forse un bergamasco tornato a casa, forse un forestiero fermatosi per sempre.

Il vescovo narra gli intricati rapporti fra i capitoli di San Vincenzo e di Sant'Alessandro fuori le mura. E il ministro Cancellieri ammette che mai avrebbe immaginato «una meraviglia simile proprio sotto ai nostri piedi». Per Giulio Terzi gli scavi sono «come bergamasco una forte emozione, come ministro degli Esteri la conferma della statura culturalmente internazionale della città». Per il ministro Ornaghi, amico e concittadino di Giulio Oggioni, il vescovo Beschi ha un gesto delicato: una sosta nella cripta presso la tomba del vescovo monzese. In piazza vecchia la folla dell'inaugurazione aspetta già. Ci sono, col sindaco Franco Tentorio («Il museo della Cattedrale, inaugurato lo stesso anno del Museo del Cinquecento trasforma piazza Vecchia in un polo culturale e archeologico assolutamente unico»), l'assessore alla cultura Claudia Sartirani, il consigliere regionale Daniele Belotti, i parlamentari Alessandra Gallone e Mauro Ceruti, il rettore Stefano Paleari, il cavaliere del lavoro Emilio Zanetti, l'amministratore delegato della Fondazione Bergamo nella storia Emilio Moreschi. Il vescovo ha una parola di ringraziamento e ricordo per tutti: i ministri presenti, i collaboratori, sostenitori, tecnici e sovrintendenze, maestranze. Poi lascia la parola alla sovrintendente regionale Caterina Bon Valsassina e ai ministri. Terzi sottolinea che è stato compiuto un salto di qualità culturale altissimo e che «è un valore profondo attestare l'antichità della comunità cristiana, ma anche un modo per guardare con più fiducia al futuro. Ci sono moltissimi giovani, è alle loro energie e creatività che la cultura è diretta». La bergamasca d'adozione Annamaria Cancellieri, ministro degli Interni informale in camicia e mocassini, confessa il proprio felice sbalordimento «per tanta bellezza e tanta storia scoperta oggi in una città che già amavo e pensavo di conoscere bene». É il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi a concludere gli interventi, spiegando al pubblico di Piazza Vecchia che cosa troverà nel museo, sottolineando che le pietre di una cattedrale conservano e riflettono l'anima di una comunità. Poi, insieme al vescovo che ricorda il significato di una cattedrale citando Paolo VI, taglia il nastro e lo scrigno del tempo è ufficialmente aperto.

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