«Era a libro paga della Locatelli
ma lavorava per il console Moro»

Risultava a libro paga della Locatelli spa, ma nella ditta di Grumello del Monte non ci ha forse mai messo piede. Perché Francesca Russo, 38 anni milanese, dal 2008 al 2010, ha lavorato al consolato del Ghana a Milano, di cui Moro era console onorario.

Risultava a libro paga della Locatelli spa, con tanto di contributi Inps, ma nella ditta di Grumello del Monte non ci ha forse mai messo piede. Perché, in pratica, Francesca Russo, 38 anni, di Milano, per circa 24 mesi, dal 2008 alla primavera del 2010, ha lavorato a tempo pieno al consolato del Ghana a Milano.

«L'ho fatto per fare un favore da amico a Marcello Moro», ha raccontato al magistrato il 7 marzo scorso Pierluca Locatelli, il grande accusatore dell'inchiesta che lo vede indagato per corruzione insieme all'ex assessore. Insomma, l'imprenditore ha ammesso di essersi fatto carico delle spese della sede diplomatica aperta da Moro, console generale onorario del Paese africano: non solo lo stipendio alla dipendente, ma pure il canone d'affitto e le bollette telefoniche.

Dando per assodato che cacciare soldi a favore di un amico non rappresenta un reato, ci si chiede però il perché di tanta munificenza. Il pm Giancarlo Mancusi non sospetta di una contropartita specifica, è più propenso a ipotizzare un «investimento» a lungo termine: del tipo, ti faccio un favore, poi quando ne avrò bisogno di uno io verrò a chiedere.

«Patto» che potrebbe anche non essere andato in porto, dal momento che l'amicizia tra Locatelli e l'ex assessore si era rotta bruscamente nella tarda primavera del 2010, e proprio a causa del Ghana. L'imprenditore di Grumello aveva investito denaro in un progetto per un grosso appalto pubblico nel Paese africano, Moro aveva promesso di interessarsi attraverso alcuni emissari locali. Locatelli scoprì però che questi ultimi non erano riusciti a presentare le carte entro il termine previsto. E così, infuriato, chiuse il portafogli e ritirò i benefit per il consolato.

L'episodio è ospitato nell'indagine come un sospetto e non come un reato. È per ora il corollario di un'altra vicenda, per la quale gli inquirenti ipotizzano l'abuso d'ufficio. Anche qui ricorre il nome di Francesca Russo. L'ex «dipendente» della sede diplomatica il 19 gennaio 2011 fu assunta - tramite l'art. 90 del D. Lgs 267/2000 - nello staff dell'assessorato comunale a Personale, servizi anagrafici e cimiteriali, innovazione tecnologica, retto da Moro.

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