«Città Alta non sia un luna park»
E tu che Città Alta vorresti?

«Catene di moda, il trenino della domenica, forse presto la carrozza coi cavalli. E potrebbero arrivare gli sputafuoco, i gladiatori, il museo delle torture medievali. Ma è questo che cercano i turisti che vengono in Città Alta?» Se lo chiede l'Associazione dei residenti. E tu che Città Alta preferisci? Scrivicelo qui

«Grandi catene di moda, il trenino della domenica, forse presto la carrozza coi cavalli. Fra poco potrebbero arrivare gli sputafuoco, i gladiatori, il museo delle torture medievali. Ma è proprio questo che cercano i turisti che vengono in Città Alta?» Se lo chiede l'Associazione per Città Alta e i Colli in una lettera aperta al vicesindaco Gianfranco Ceci.

Nella lettera l'Associazione si chiede quali sia «l'interessante dibattito con i residenti e i commercianti di Città Alta fatto di vari incontri e di proficua collaborazione» riferito a L'Eco di Bergamo da Ceci.

«La scrivente Associazione per Città Alta e i Colli - si legge nella lettera - è un'associazione di residenti che lavora sul territorio dal 1991 intervenendo civilmente nel dibattito pubblico con contributi e proposte inviati agli amministratori direttamente o tramite i quotidiani locali, nonché argomentati sul proprio editoriale “BERGAMORE”. Dal giugno 2011 con alcuni rappresentanti partecipa al “Gruppo di lavoro su Città Alta” istituito dalla Circoscrizione n°3 per cercare soluzioni condivise ai problemi del quartiere. Ma col tempo abbiamo verificato che questi incontri vengono disertati dalle realtà associative di Città Alta, compresa quella dei commercianti, essendo evidentemente ritenuti privi di efficacia. E la cosa non stupisce, visto che sono poi altre le sedi nelle quali si affrontano i problemi: lo conferma la Sua affermazione sopra riportata. Vorremmo pertanto sapere a quali incontri proficui Lei si riferisce e quali sono gli interlocutori scelti come significativi per affrontare le tematiche più scottanti sulle quali l'Associazione per Città Alta e i Colli è certamente in grado di fornire un proprio punto di vista e proposte che forse potranno infastidire qualcuno, ma che dovrebbero democraticamente entrare nel confronto in atto».

«Quale realtà sta diventando Città Alta? - si chiede l'Associazione -. Le botteghe spariscono, le case si trasformano in mini appartamenti, B&B, uffici, seconde case. Si dirà: è una dinamica presente in molte altre città. É il mercato che lo chiede. I commercianti considerano Città Alta terreno di sfruttamento e l'Amministrazione sembra concordare. I “dehors” stanno colonizzando le piazze e chi volesse sedersi senza “consumare” fa fatica a trovare una panchina. Abbiamo aperto alle grandi catene di moda, abbiamo il trenino della domenica, forse presto la carrozza coi cavalli, offriamo periodicamente lo splendido circuito delle Mura per gare automobilistiche o ciclistiche e Piazza Vecchia per essere trasformata di volta in volta in ortaglia o in giungla: tutte idee nate non certo per esaltare il valore storico e la bellezza peculiare di Città Alta. Fra poco potrebbero arrivare gli sputafuoco, i gladiatori, il museo delle torture medievali».

«Ma è proprio questo che cercano i turisti che vengono in Città Alta? É questo che vogliamo noi per la nostra Città Alta? un luna park? un parco dei divertimenti? una fiera permanente dell'inutile? Noi pensiamo che i turisti amino Città Alta per quello che è rimasto della sua storia, di un'atmosfera di autenticità (che è quanto amiamo anche noi che ci abitiamo) che viene dalle vie, dai palazzi, dalle case, dalle chiese così come ci sono pervenute, dai nostri musei, dal Teatro Sociale, dall'Orto Botanico. Dalle manifestazioni capaci di inserirsi con armonia e rispetto. Dalla gente che ci abita tutti i giorni e ci lavora. Tutto questo lo stiamo di giorno in giorno distruggendo, con scelte che omologano Città Alta a centro storico votato al commerciale, banalizzando il senso della storia che sedimenta saperi, oggetti, comunità di pratiche, relazioni umane, con la prepotenza delle vetrine dei negozi dell'inutile, con le discutibili e invasive scorribande delle macchine d'epoca, con le piazze artificialmente verdeggianti: si impongono il finto, l'aggressivo, purchè portino denaro e gente».

E poi il capitolo traffico: «Troppe macchine nelle sue strade non adatte ad accoglierle. E veniamo così alle ZTL e al modo per spendere i soldi delle multe. E poiché il dibattito o avviene in incontri riservati o sulle pagine dei quotidiani ci adeguiamo e Le esprimiamo attraverso questa lettera qualche idea. Anzi, un'idea. Usiamo quei soldi per convincere la gente a venire in Città Alta a piedi o con i mezzi pubblici, potenziando il servizio di trasporto pubblico. Le parole che Lei (Gianfranco Ceci Ndr) ha usato per annunciare l'istituzione di navette gratuite per lo stadio, (e la contestuale proibizione di andarci in macchina) per gli abbonati all'Atalanta, avremmo voluto da tempo sentirle dire per Città Alta da tutti gli amministratori che l'hanno preceduta. Lei le ha dette e le condividiamo: facciamole valere anche per questo borgo storico che sta inesorabilmente perdendo quanto di attrattivo e di autentico lo fa essere unico e amabile».

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