Il giardino in Piazza Vecchia:
«È una provocazione, ma piace»

Non c'è solo Piazza Vecchia trasformata in un vivace giardino urbano, una provocazione, biglietto da visita per avvicinare chi non mastica ancora la materia. «I maestri del paesaggio» punta in alto: diventare riferimento della la cultura del paesaggio.

Non c'è solo Piazza Vecchia trasformata in un vivace giardino urbano, una provocazione, biglietto da visita per avvicinare chi non mastica ancora la materia. «I maestri del paesaggio», manifestazione organizzata dall'associazione Arketipos che chiuderà domenica dopo due settimane di eventi, punta molto più in alto.

Come Mantova con la letteratura. O Giffoni con i film per ragazzi. Solo che al posto di libri e pellicole c'è la cultura del paesaggio, grande passione che anima tutti i promotori dell'iniziativa a partire dal presidente dell'associazione, Maurizio Vegini.

Allora, Vegini, soddisfatto di com'è andata questa seconda edizione?
«Direi proprio di sì. Basta un'occhiata ai numeri».

Ce ne dice qualcuno?
«200 mila visitatori per la piazza verde, 100 testate giornalistiche che ne hanno parlato, 17 paesaggisti di fama internazionale come relatori del meeting, più di mille persone ai workshop, 350 partecipanti al meeting del'1 e 2 settembre».

Perché allora qualcuno storce il naso e il giardino in Piazza Vecchia è finito al centro del dibattito su Città Alta?
«Ho letto qualche commento non proprio positivo, ma credo che la maggioranza l'abbia apprezzata. Sicuramente l'hanno apprezzata il Comune e i tanti sponsor di livello che ci hanno sostenuto».

Quanto serve a questo scopo la piazza verde?
«Ripeto: il giardino in Piazza Vecchia è una provocazione dove però ci sono molti messaggi utili: dalla cura della terra all'attenzione per aspetti della tradizione. Stiamo piantando un seme da cui ci auguriamo possa crescere una pianta rigogliosa».

Leggi tutta l'intervista su L'Eco di Bergamo del 14 settembre

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