Provincia, salvezza con chiaroscuri
Non si conoscono le nuove funzioni

Salva dalla scure della spendine review, il futuro della Provincia di Bergamo è incerto, almeno per quanto riguarda le deleghe di sua competenza. Non c'è infatti ancora chiarezza sulle competenze che resteranno a Via Tasso e su quelle che verranno trasferite.

A Milano a difendere le deleghe dell'ente Provincia. Il presidente Ettore Pirovano con una delegazione composta dal presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti, dal sindaco di Bergamo Franco Tentorio e da una dozzina di amministratori locali in rappresentanza dei Comuni della Bergamasca mercoledì mattina 19 settembre è stato ricevuto in audizione dal Consiglio delle autonomie locali della Lombardia che dovrà approvare una proposta di riordino delle Province da presentare poi alla Giunta regionale.

Salva dalla scure della spendine review, il futuro della Provincia di Bergamo resta comunque incerto, almeno per quanto riguarda le deleghe di sua competenza. Non c'è infatti ancora chiarezza sulle competenze che resteranno a Via Tasso e su quelle che verranno trasferite in parte ai Comuni e in parte alle Regioni.
«Ho portato i sindaci per dar voce a loro, alle loro preoccupazioni e spiegare che cosa fa la Provincia e l'importanza delle deleghe attribuite», ha spiegato il presidente della Provincia Ettore Pirovano al termine dell'incontro. L'articolo 23 del decreto Salva Italia stabilisce che le Province dal 31 dicembre 2012 eserciteranno solo funzioni in materia ambientale, di trasporto, viabilità ed edilizia scolastica mentre tutte le altre competenze (un centinaio in tutto) dovrebbero essere trasferite. «Ci stanno chiedendo di fare ordine – prosegue Pirovano – e il Governo non ha neppure fatto tutti i decreti attuativi per mettere in funzione i decreti legge approvati. Non sappiamo che cosa succederà. Nel frattempo stiamo facendo il minimo indispensabile, sistemando per quando possibile le strade e mettendo in sicurezza le scuole, ma poi è tutto bloccato».

La Provincia di Bergamo è stata ricevuta con quelle di Lecco, Varese, Como, Cremona e Lodi. Giovedì sarà invece il turno delle Province di Milano, Mantova, Monza Brianza, Pavia, Sondrio e Brescia. Entro il 2 ottobre il Cal della Lombardia dovrà poi approvare una proposta di riordino da inviare in Regione che dovrebbe esprimersi nei primi giorni di novembre. Bergamo è salva insieme a Milano, Brescia e Pavia. Ma se la sopravvivenza dell'ente non è più in discussione, sulle funzioni in biblico c'è parecchia preoccupazione.

A difesa del ruolo dellla Provincia è intervenuto anche il sindaco di Bergamo Franco Tentorio: «Auspichiamo di non avere ulteriori deleghe da dover gestire perchè non abbiamo né l'organizzazione né il personale per poterle sostenere. Una Provincia come quella di Bergamo ha assolutamente senso che esista, toglierla e sostituirla con un organismo di secondo grado è contrario alla democrazia e non comporta nessun risparmio». E se l'impatto sarà pesante per le amministrazioni più grandi, figuriamoci per i più piccoli. Luigi Mazzucotelli, sindaco di Blello, il comune bergamasco più piccolo con le sue 73 anime, è chiaro: «Ho un impiegato tre ore al venerdì, una ragioneria e un segretario comunale in comune con altri per un giorno a settimana. Non abbiamo né soldi né personale per sostenere qualsiasi altri impegno. A Blello è il sindaco che cambia la luce del lampione, e questo la dice tutta». E sul ruolo della Provincia è ancora più chiaro: «Io tutti i mercoledì vado in via Tasso, lì conoscono il territorio e mi risolvono tutti i problemi, di viabilità, trasporti e servizi sociali. In Regione non sanno neppure dove è Blello».

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