«Vicini alla famiglia di Roberto»
Ma quell'incrocio è da sistemare

Grande commozione al funerale di Roberto Cucchi. Durante la cerimonia
hanno prevalso il dolore e l'incredulità per la morte del 49enne, che abitava a Cologno e che martedì, in sella alla sua moto, si è schiantato contro un'auto che stava svoltando.

Grande commozione al funerale di Roberto Cucchi. Durante la cerimonia hanno prevalso il dolore e l'incredulità per la morte del 49enne, dipendente di una azienda edile, che abitava a Cologno e che martedì, in sella alla sua
moto, si è schiantato contro un'auto che stava svoltando.

«Una morte così inaspettata e tragica - ha affermato don Emilio Zanoli, parroco della chiesa di Cologno -. Ora Roberto continua a vivere in Dio e
continua a stare vicino ai suoi cari. Stringiamoci intorno alla moglie Monica e al figlio Gabriele come in una grande famiglia». Particolarmente toccante è stato il momento in cui sono intervenuti dal pulpito alcuni famigliari del
quarantanovenne, come le parole del nipote, che ha detto: «Ciao Zio Roby, per me eri un secondo papà. Quando parleremo di te non useremo mai il passato ma sempre il presente o il futuro perché tu sarai sempre in mezzo a noi».

Dalla Provincia, intanto, sull'incrocio pericoloso non è arrivato al momento nessun segnale. Il Comune di Brignano d'Adda non ha comunque intenzione di lasciare cadere la questione: il sindaco Valerio Moro, come già annunciato, la prossima settimana invierà una lettera in via Tasso per chiedere la convocazione di un incontro in cui discutere della questione dell'incrocio fra la provinciale 128 e la via Spirano. Un incrocio detto killer perché qui, solo negli ultimi tre anni, sono morte, in incidenti stradali, tre persone.

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