Caccia, l'Udc: «La Lega
non può chiamarsi fuori»

«Non servono tanti giri di parole: è stato posto un confine netto tra chi ha cercato di assumersi delle responsabilità a tutela delle giuste attese dei cacciatori e chi li ha presi in giro per mesi con vane promesse». È il commento dei onsiglieri regionali dell'Udc al Pirellone.

«Non servono tanti giri di parole: con la seduta di oggi la commedia del voglio ma non posso della maggioranza Pdl-Lega finisce miseramente e pone un confine netto tra chi ha cercato di assumersi delle responsabilità a tutela delle giuste attese dei cacciatori e chi li ha presi in giro per mesi con vane promesse».

È il commento dei onsiglieri regionali dell'Udc al Pirellone, Gianmarco Quadrini e Valerio Bettoni, dopo l'approvazione odierna da parte del consiglio regionale della Lombardia della questione pregiudiziale che ha affossato definitivamente la caccia in deroga per la stagione venatoria 2012 – 2013.

“Le responsabilità sono totalmente imputabili al comportamento della maggioranza e – hanno scritto Quadrini e Bettoni in una nota – la Lega non può certamente chiamarsi fuori”.  Gli esponenti centristi hanno inoltre sottolineato “la grave sottovalutazione delle conseguenze economiche e occupazionali che questo arresto produce sull'indotto  generato  dall'attività venatoria e che riguarda migliaia di operatori e professionalità in un momento di già grave congiuntura economica. La caccia fornisce lavoro ad oltre 90.000 persone in tutta Italia di cui la maggior parte Regione Lombardia, persone che oggi dovranno affrontare oltre alla crisi anche un a sostanziosa riduzione di fatturato del comparto causato dal venir meno delle deroghe”.

Secondo Quadrini e Bettoni “non aver concesso le deroghe in Lombardia, quando in moltissimi paesi europei sono ammesse, vuol dire condannare i cacciatori a diventare vittime di una politica che considera l'attività venatoria solamente un bacino di voti e non come una reale tradizione culturale e territoriale da salvaguardare e tutelare. L'Udc, al contrario, ha assunto fino all'ultimo e con chiarezza una posizione corretta e sempre coerente con le attese delle associazioni venatorie”.

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