Fondi regionali per 71 Comuni
In Bergamasca 15 milioni e mezzo

Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 210 milioni di euro (15 e mezzo destinati alla Bergamasca, 71 Comuni) per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto.

Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 210 milioni di euro - cifra triplicata rispetto ai 70 milioni dello scorso anno - per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto dal Patto di stabilità nazionale, pagare rapidamente imprese e fornitori e garantire servizi ai cittadini e realizzare opere pubbliche.

Dei 210 milioni (15,530 milioni alla Bergamasca, saranno 71 paesi a beneficiarne) una prima tranche di 156 è già stata attribuita a 428 comuni di tutte le province. I 54 rimanenti lo saranno prossimamente con particolare riguardo anche al sisma nel Mantovano e a Expo 2015.

CONIUGARE RIGORE E SVILUPPO - «Grazie a questa iniziativa - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che oggi ha incontrato sindaci e presidenti di Provincia interessati insieme ai presidenti dell'Anci, Attilio Fontana e dell'Upl, Massimo Sertori e all'assessore regionale al Bilancio, Romano Colozzi - premiamo chi ha dimostrato di saper amministrare rispettando i principi di virtuosità e responsabilità, che sono la strada per poter affrontare al meglio la situazione di estrema difficoltà che stiamo attraversando, coniugando al meglio rigore e sviluppo».

«In questa fase in cui è necessario un assoluto rispetto dei conti - ha proseguito Formigoni - è infatti fondamentale che i pilastri dell'equilibrio e della stabilità siano affiancati da quello altrettanto decisivo della crescita, altrimenti davvero di troppo rigore si può morire, come ha ricordato il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino qualche giorno fa alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato».

ESEMPI - I progetti su cui i Comuni virtuosi vogliono investire le risorse sbloccate da questa intesa sono i più diversi, ma tutti di grande importanza per il territorio e la qualità delle vita dei cittadini. Ad esempio restauri e ammodernamenti di Accademie e Teatri, interventi edilizia popolare, piste ciclabili, migliorie e adeguamenti di edifici scolastici, impianti di energia rinnovabile, e altri ancora.

SISMA E EXPO - L'assegnazione di possibilità di spesa per gli Enti locali colpiti dal terremoto porterà di fatto all'azzeramento dei vincoli del patto di stabilità; gli stessi enti, qualora abbiano disponibilità di cassa, potranno quindi finanziare e pagare gli interventi di ripristino dei danni conseguenti al terremoto dello scorso maggio, senza alcuna limitazione posta dal patto di stabilità. La seconda priorità prevista riguarda le spese di investimento legate ad Expo 2015 e alle opere connesse. Gli Enti locali dovranno segnalare alla Regione i propri investimenti in maniera da poter beneficiare del riparto.

AVANTI INSIEME E RICHIESTE AL GOVERNO - Soddisfazione per l'iniziativa lombarda, auspicio di poter proseguire negli anni a venire; preoccupazione per i crescenti tagli e vincoli imposti dal Governo nazionale, necessità di difendere le autonomie locali da centralismi indiscriminati e urgenza di rivedere il meccanismo («tortura per gli enti locali» lo definisce Formigoni) che non permette agli enti locali virtuosi di investire le risorse che hanno in cassa (6 miliardi in tutta la Lombardia): questi i toni ricorrenti negli interventi dei presidenti Fontana e Sertori e dei sindaci e presidenti di provincia intervenuti. Un applaudito Colozzi non ha risparmiato toni critici verso il decreto odierno del Governo: "Qui in questa assemblea vedo di fronte gente seria che lavora e si sacrifica per ben gestire le nostre amministrazioni locali, come chi ha scritto il decreto non farebbe mai".

INTESA TRA REGIONE E AUTONOMIE LOMBARDE - Sottoscritta infine una intesa Regione-sistema delle autonomie lombarde per chiedere insieme al Governo che anche nel 2013 sia possibile riproporre il Patto di Stabilità Territoriale cosiddetto verticale incentivato (cioè con premialità per i virtuosi) con le modalità già sperimentate positivamente. Ma intanto mettere mano a una riforma del Patto. La volontà è di arrivare nel 2014 a un Patto di Stabilità Integrato che, «attraverso un unico obiettivo territoriale di finanza pubblica e in base a criteri di equità e virtuosità, possa aumentare la capacità di spesa, sbloccare i pagamenti e realizzare politiche per la crescita per il nostro territorio».

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