Piper caduto: pilota indaga via web
E la procura chiede l'archiviazione

Meglio alla tastiera che alla cloche? Boh, ma sta di fatto che un pilota di aerei privati finito sotto inchiesta per un decollo «abortito», grazie alle sue indagini sul web è riuscito a convincere il pm a chiedere l'archiviazione del caso.

Meglio alla tastiera che alla cloche? Boh, ma sta di fatto che un pilota di aerei privati finito sotto inchiesta per un decollo «abortito», grazie alle sue indagini sul web è riuscito a convincere il pm a chiedere l'archiviazione del caso.

L'uomo, Claudio Gazzola, 51 anni, di Pino Torinese, è indagato con l'accusa di disastro aviatorio colposo per via dell'incidente accaduto il 23 settembre 2007 a Orio. Pilotava il Piper PA46 costretto a un atterraggio di fortuna nel campo subito al di là della pista dell'aeroclub. Solo danni al velivolo e nessun ferito, né il comandante, né i 4 passeggeri: la moglie Gisella; il cognato Angelo Santoni di Dalmine; la figlia di quest'ultimo, all'epoca quattordicenne; e un'altra persona che il pilota aveva omesso di registrare sulle carte d'imbarco.

Un dettaglio, quest'ultimo, che pesa come un macigno contro di lui. Perché, stando alle iniziali accuse, il clandestino avrebbe influito col suo peso sulla velocità dell'aereo e su altri fattori che, insieme all'errore umano in fase di manovra, avrebbero portato al decollo «abortito».

Il cinquantunenne, difeso dall'avvocato Carlo Golda di Genova, da sempre sposa la tesi dell'avaria, ammettendo che sì, a bordo c'era un passeggero in più, ma che il peso complessivo non oltrepassava il limite consentito, e assicurando di aver calcolato tutto con il manuale.

La giustizia non si sarebbe messa in moto se l'ingegner Fabrizio Audino, legale rappresentante della società torinese Malibù, nel cui parco mezzi rientrava il Piper, non avesse sporto denuncia alla Procura di Torino (che ha poi trasmesso gli atti a Bergamo). Peraltro tre anni dopo.

La denuncia ritardata è però un elemento che continua a non convincere il pm Giacarlo Mancusi. Ancor più certo della legittimità dell'archiviazione da quando Gazzola s'è improvvisato detective telematico, scoprendo dopo alcune ricerche sul web che il Piper è stato riparato e ora vola nei cieli statunitensi. La parola ora passa al gip Bianca Maria Bianchi.

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