Lega, piace il Formigoni light
In Lombardia niente elezioni

Formigoni resta al suo posto ma azzera tutta la sua giunta. Niente elezioni quindi, in Lombardia l'asse Pdl-Lega rimette insieme i cocci e tira dritto. È questo l'annuncio del governatore lombardo il giorno dopo l'ennesimo scandalo.

Formigoni resta al suo posto ma azzera tutta la sua giunta. Niente elezioni quindi, in Lombardia l'asse Pdl-Lega rimette insieme i cocci e tira dritto. È questo l'annuncio del governatore lombardo il giorno dopo l'ennesimo scandalo giudiziario che ha coinvolto la Regione Lombardia, con l'arresto per contiguità con la 'ndrangeta dell'assessore Domenico Zambetti, e il braccio di ferro con il Carroccio che chiedeva un passo indietro al governatore, ma si è infine accontentato di meno.

«Procederò nei prossimi giorni a creare una giunta nuova ridimensionata nel numero» ha assicurato Formigoni in una conferenza stampa nella sede Pdl, al termine del vertice con Angelino Alfano e il segretario della Lega Roberto Maroni.

«Avevamo chiesto l'azzeramento della giunta della Lombardia o le dimissioni di Formigoni. Abbiamo ottenuto ciò che avevamo chiesto e ora abbiamo il dovere di andare avanti nel governo della Regione» ha commentato Maroni.

Il segretario del Carroccio ha anche sottolineato che la Lega «manterrà gli impegni in Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia», ovvero le altre giunte che regge insieme al Pdl. Giunte a guida leghista (Zaia in Veneto, Cota in Piemonte) che lo stesso presidente lombardo a caldo mercoledì sera aveva avvertito: «Se cado io in Lombardia, anche Piemonte e Veneto seguiranno la stessa sorte».

Formigoni guarda comunque avanti. Sempre al termine del summit con Maroni e Alfano, al termine di una giornata densa di appuntamenti, detta la nuova agenda. «Lavorerò – ha sottolineato – nei prossimi giorni alla composizione e a un programma rinnovato con provvedimenti di riforma del sistema sanitario, del welfare e dell'organizzazione dell'amministrazione delle regioni del nord».

«La vicenda Zambetti è stata scioccante, non ho davvero parole». Lo dice Marcello Raimondi, ormai ex assessore della Regione Lombardia. «Se penso di essere nella nuova Giunta? Francamente non è un problema. Sono al terzo mandato ed ho già dimostrato di sapere stare in panchina se necessario: l'importante è che la Regione continui con decisione nella sua azione riformatrice. Non penso a me stesso, quanto all'amministrazione».

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