Terme più forti dello spread
Ma la cure sono state «limate»

First, vietato parlare di turismo termale. A Trescore il 95 per cento dell'utenza è costituita da pendolari. E i pullman che riempiono il piazzale delle terme sono lì da vedere: si arriva, si sale in reparto ed entro un paio d'ore al massimo si torna a casa.

First, vietato parlare di turismo termale. A Trescore il 95 per cento dell'utenza è costituita da pendolari. E i pullman che riempiono il piazzale delle terme sono lì da vedere: si arriva, si sale in reparto ed entro un paio d'ore al massimo si torna a casa.

Secondo, la crisi affonda gli artigli anche nella sanità e se i fedelissimi delle terme non rinunciano ai suoi benefici, quest'anno si registra però una contrazione delle cure accessorie. I numeri restano di tutto rispetto: da gennaio ad agosto si sono registrati poco meno di 10.000 clienti quando la media su tutto l'anno è di 22, 23 mila persone, «il 75 per cento del nostro business si fa da fine agosto a novembre» spiega Paolo Bonini, amministratore delegato delle Terme di Trescore.

Ciò che si è notato quest'anno è però la tendenza a «rosicchiare» le cure. Il medico prescrive aerosol e inalazioni a getto? Questa volta ci si ferma qui, niente idromassaggio a pagamento. Oppure, tra chi sceglie di soggiornare qui, si accorcia la vacanza della salute. «Il nostro utente tipo è il pensionato, categoria su cui, a parte le tasse, la crisi incide meno - aggiunge Bonini -. Continua a fare le sue cure, ma ha una minore propensione alla spesa, ed è ciò che ha condizionato maggiormente i mesi di maggio e giugno, dove si è registrata una leggera flessione, intorno al 4 per cento».

Con un paradosso: «In questo momento di contrazione qui alle terme abbiamo invece avuto una netta crescita del bar e della linea di cosmesi» dice ancora Bonini. E si sbilancia su un +10 per cento. Spese non programmate, irrazionali, ergo che vengono da sé.

«Abbiamo investito molto sulle apparecchiature, per differenziarci» aggiunge Bonini mostrando la macchina arrivata dagli Stati Uniti per l'idromassoterapia, una specie di tunnel aperto dove 36 getti di acqua pressurizzata massaggiano il corpo sui tre lati. Le indicazioni? Artrosi, discopatie, distorsioni, reumatismi e contratture, ma pure linfedemi».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 14 ottobre

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