Maxi area pedonale e corsie bus
Il «no» di Ascom e Confesercenti

«I cambiamenti possono essere necessari e devono realizzarsi ma solo gradualmente, con la condivisione di tutti gli attori che vivono e fanno vivere la città». Ascom e Confesercenti commentano così il Piano Urbano del Traffico del Comune di Bergamo.

«La sfida per tutti i soggetti coinvolti nel processo di pianificazione dello sviluppo urbano, compresi i commercianti e le loro Associazioni di rappresentanza, deve essere quella di riuscire ad orientare il processo in una logica di sviluppo sostenibile in cui l'obiettivo sia il miglioramento del livello di qualità della vita del cittadino. I cambiamenti possono essere necessari e devono realizzarsi ma solo gradualmente, senza strappi e con la condivisione di tutti gli attori che vivono e fanno vivere la città». Esordiscono così Ascom e Confesercenti nel commentare il Piano Urbano del Traffico avanzato dall'Amministrazione comunale di Bergamo e che ha sollevato recentemente alcune prese di posizione da parte degli operatori commerciali della città.

Premessa necessaria, accompagnata dall'auspicio che «i punti salienti del documento sulla mobilità trovino l'adeguato raccordo con la politica di sostegno alle attività commerciali posta in essere fino a questo momento». Le associazioni si soffermano su due questioni in particolare: la previsione sull'estensione delle attuali Zone a traffico limitato e le nuove corsie preferenziali adibite al trasporto pubblico, suggerendo una distinzione fra zone commerciali, già oggi caratterizzate da uno spiccato orientamento pedonale (Asse Sentierone e XX Settembre), e zone commerciali semicentrali con i Borghi in cui si collocano attività che dipendono fortemente dall'accesso automobilistico.

«Dalle mappature compiute negli ultimi anni si evidenzia come le aree centralissime sono oggi caratterizzate quasi esclusivamente da un tessuto commerciale rivolto allo shopping e alla somministrazione, mentre le aree semicentrali, subito a ridosso delle prime, rappresentano ancora il polmone della distribuzione alimentare e di vicinato della città - spiegano Oscar Fusini e Filippo Caselli, vicedirettori rispettivamente di Ascom e Confesercenti -. Se le prime possono conservare e sviluppare la loro vocazione commerciale attraverso la riqualificazione e il richiamo del centro città a patto di favorire le seconde, direttrici di penetrazione della città da est e ovest, è allora necessario offrire diverse miscele e intensità di interventi finalizzati a garantire più elevati livelli di accessibilità».

Giudizio positivo da parte delle due associazioni sulla prospettiva di un «Sentierone allungato», con la previsione di un asse pedonalizzato tra piazza Pontida e Piazza Santo Spirito nel fine settimana e nei giorni festivi. «L'area ha già tutte le caratteristiche per diventare asse pedonalizzato – affermano i due vicedirettori -. Si deve incoraggiare la necessaria transizione in altre aree già di per sé attraenti, facilmente accessibili, attive commercialmente e capaci in termini di sosta e parcheggio. Limitare in via sperimentale al sabato e alla domenica il traffico in quest'area, magari incoraggiandone la fruizione con un programma di attività, consentirebbe di fare alcune valutazioni in ordine di estensione della Ztl alle zone limitrofe».

Un giudizio negativo da parte di Ascom e Confesercenti sull'ipotesi in via sperimentale della creazione di un'area vasta pedonalizzata in occasione di feste o grandi eventi che coinvolgerebbe in un primo momento l'area tra Tiraboschi e Camozzi, in un secondo momento quella tra Mai e Paleocapa. «L'obiettivo è ambizioso e l'area ha dato buona prova di sè durante i "Giovedì estivi", ma le implicazioni sono tante e meritano di essere discusse in modo più approfondito sulle modalità e i tempi che non vengono indicate dal piano. Gli esperimenti in corso dimostrano che in tanto la chiusura al traffico di quest'area genera forte attrattività di frequentatori/consumatori, in quanto una serie di interventi pubblici e privati sostengano l'ampio contesto che si crea: senza questa fondamentale condizione la chiusura rischia di impattare negativamente sulla città, non solo sotto il profilo commerciale».

Per quanto riguarda invece l'istituzione di corsie preferenziali individuate principalmente lungo gli assi viari di penetrazione della città da est e da ovest, il giudizio è in questo momento fortemente negativo. La scelta consentirebbe di aumentare la velocità commerciale dei bus, ma creerebbe delle ricadute fortemente negative sia sui livelli di accessibilità alla rete commerciale esistente, che è di servizio per i cittadini e quindi fortemente dipendente dal traffico veicolare, sia di congestionamento del traffico.
Le corsie preferenziali toglierebbero la possibilità di parcheggio e scoraggerebbero l'accesso alla funzione commerciale, eliminando le attività commerciali e creando delle ampie aree dormitorio. I messaggi che giungono dalle associazioni dei commercianti di via e dei residenti sono chiari sulla pericolosità di questa scelta. Riguardo, infine, al tema della regolazione della sosta le Associazioni condividono il principio dello spostamento della sosta pendolare verso le aree esterne alla città incentivando l'eventuale utilizzo, anche intermodale, del mezzo pubblico. «Certamente ci preme approfondire il concetto del riequilibrio della ripartizione dell'offerta tra sosta residenziale e sosta ad uso pubblico - proseguono le Associazioni -, considerando che è la seconda a determinare la sopravvivenza della funzione commerciale e a favorire la vivacità della città. Se la sosta delle vie più interne e prive di negozi va mantenuta ed aumentata a favore dei residenti, i parcheggi delle vie principali dove insistono i negozi devono essere destinati alla sosta a rotazione. Circa le modalità di fruizione è auspicabile un confronto sulle reali esigenze commerciali della zona interessata. Senza trascurare la necessità di salvaguardare ed incrementare gli spazi riservati al carico scarico, con l'utilizzo del disco orario esposto come deterrente all'utilizzo improprio che oggi ne impedisce spesso la fruizione».

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