Il dramma di Mozzanica
il bimbo verso la morte cerebrale

Le speranze che il piccolo di Mozzanica finito nelle gelide acque dell'Adda giovedì sera se la cavi sono ormai ridotte ad un fievolissimo lumicino. Anche se il periodo di osservazione per dichiararrne la morte non è ancora formalmente iniziato, il suo destino sembra comunque irrimediabilmente segnato.

Le speranze che il piccolo di Mozzanica finito nelle gelide acque dell'Adda giovedì sera se la cavi sono ormai ridotte ad un fievolissimo lumicino. Anche se il periodo di osservazione per dichiararrne la morte non è ancora formalmente iniziato, il suo destino sembra comunque irrimediabilmente segnato.

Nel suo organismo, i medici hanno rilevato ancora un flebilissima attività tenuta dunque strettamente monitorata nelle sue evoluzioni, anche se la morte cerebrale sembra ormai solo questione di ore. Successivamente è ipotizzabile anche il prelievo degli organi.

Il bimbo era stato ripescato dalle gelide acque dell'Adda giovedì sera con un terribile choc termico dopo che la mamma si era gettata nel fiume in preda alla disperazione, tenendolo in braccio.  Il piccolo era stato ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano, ma dall'arresto cardiaco di cui era rimasto vittima non si è più ripreso. Ricoverato nel reparto di rianimazione cardiochirurgica, è stato sottposto a tutte le cure del caso per strapparlo alla morte.

La mamma è una donna del Burkina Faso di 35 anni: lei e suo figlio, di poco più di un anno, residenti a Mozzanica, erano stati soccorsi giovedì pomeriggio nel tratto del fiume Adda che attraversa il Parco della Bisarca a Truccazzano, nel Milanese. Il neonato era stato portato in elicottero all'ospedale San Raffaele in arresto cardiaco.

La madre, che mostrava solo segni di ipotermia, è stata invece trasferita all'ospedale di Melzo e condotta nel reparto di psichiatria. A dare l'allarme, attorno alle 16, sono stati alcuni passanti che hanno segnalato la presenza di due persone in acqua in evidente difficoltà.

I carabinieri ritengono che la donna africana trovata nel fiume Adda abbia tentato un omicidio-suicidio. La madre del piccolo sarebbe entrata nel tratto di fiume che attraversa il Parco della Bisarca a Truccazzano, tenendo il proprio figlioletto legato a una fascia, una di quelle tipiche delle donne africane, salvo poi abbandonarlo sul greto a causa del suo stato confusionale.

La donna, trasportata all'ospedale di Melzo, è accusata di tentato omicidio e le sue condizioni non sono gravi. Le uniche ipotesi relative alle cause che l'hanno spinta al gesto, le ha fornite il suo compagno e padre del bambino, anch'egli africano. L'uomo, ha spiegato che stanno attraversando problemi famigliari e che recentemente avrebbe perso il suo lavoro di operaia.

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