Catremerio, macigno in casa
Due famiglie evacuate per 2 settimane

«Sembrava un'esplosione». Così Severina Sonzogni racconta quei momenti vissuti nella notte tra domenica e lunedì, quando un masso di un metro cubo staccatosi dalla montagna è finito accanto alle stanze della sua casa, a Catremerio di Brembilla.

«Sembrava fosse un'esplosione. Siamo stati svegliati di soprassalto nel pieno della notte, i quadri della stanza sono caduti a terra e ci siamo precipitati fuori casa, pensando fosse accaduto qualcosa di veramente grave. Siamo impauriti ancora ora». Così Severina Sonzogni, 64 anni, racconta quei momenti vissuti nella notte tra domenica e lunedì, quando un masso di circa un metro cubo staccatosi dalla montagna, è finito nella legnaia, sfondando la soletta che dà sopra il magazzino (i proprietari sono allevatori di bovini), proprio accanto alle stanze della propria abitazione, a Catremerio di Brembilla.

A causa della frana, sono due le famiglie, per un totale di sei persone, evacuate, fino alla messa in sicurezza del versante montuoso da cui si è staccato il masso. Indicativamente dovranno stare fuori casa per due settimane, ma molto dipenderà anche dalle condizioni meteo.

Lo smottamento domenica notte, verso le 3,30: il masso si è staccato dalla montagna, in località Crosnello e, dopo una corsa di 300 metri, aver scavalcato un muraglione e la strada comunale che porta alla chiesa, è finito nella legnaia di casa Pesenti, accanto al vano della caldaia. Il violento impatto della roccia ha provocato un buco nella soletta facendone cadere parte nel magazzino sottostante. A pochi metri, a un piano superiore, dormivano Giuseppe Pesenti, 68 anni, e la moglie Severina. In una stanza vicina il figlio Silvano con la moglie Cristina Calvi. Al primo piano, proprio all'altezza della legnaia, invece, dormivano i figlioletti, Thomas di 7 anni e Alessia di 5. Per loro, quindi, tanta paura ma, fortunatamente, nessuna conseguenza diretta. Nella notte tra lunedì e martedì, però, su consiglio anche della Protezione civile, hanno preferito dormire tutti nella cucina, al piano terra del grande caseggiato, posto al civico 47 di via Catremerio. Da martedì, invece, l'abitazione è stata evacuata e le due famiglie hanno trovato ospitalità in una casa utilizzata per i parenti in estate, sempre a Catremerio.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 28 novembre

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