Segnaletica del nuovo ospedale:
giovedì posizionati i cartelli in città

Tra i problemi emersi nei primi giorni di attività del nuovo ospedale, e che sono stati notati dagli utenti, c'è sicuramente la scarsa segnaletica che rende difficile raggiungere la struttura. Da giovedì, però, molti equivoci saranno risolti, l'ha assicurato il vicesindaco Ceci.

Tra i problemi emersi nei primi giorni di attività del nuovo ospedale, e che sono stati notati dagli utenti, c'è sicuramente la scarsa segnaletica che rende difficile raggiungere la struttura. Da giovedì 20, però, molti equivoci saranno risolti, l'ha assicurato il vicesindaco Gianfranco Ceci che è anche assessore alle Infrastrutture e Trasporti.

Giovedì, ha sottolineato Ceci, sarà scoperta la segnaletica che in città, e in prossimità di Bergamo, indica come arrivare al nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII e al Pronto soccorso, e sempre giovedì sarà reindirizzata la segnaletica già esistente che conduceva al vecchio ospedale.

Ceci ha però rilevato che per la segnaletica sull'asse interurbano dovrà intervenire la Provincia, perché è di sua competenza, mentre la segnaletica interna dovrà essere posizionata dall'ospedale stesso. Così non si potrà più sbagliare.

Perché per il momento, pur essendo un gigante, un colosso che non passa inosservato, Il Papa Giovanni XXIII, che impera sulla collinetta della Trucca,  non è facile da raggiungere, in quanto di segnaletica attorno non ce n'è proprio.

Pazienti e visitatori si sono trovati a girare e rigirare, come anche un'ambulanza e un mezzo della Protezione civile. Immaginandoci utenti della struttura, dunque, mettiamo al microscopio l'area circostante e proviamo ad arrivare in via Martin Luther King dalle diverse arterie. Prendendo la tangenziale, il cartellone dell'uscita di Longuelo non accenna alla presenza dell'ospedale, né con il nome né con la tradizionale croce.

Regola stradale vuole che, se non ci sono indicazioni, si proceda diritto. Ma nonostante ciò imbocchiamo lo svincolo per il quartiere cittadino (solo perché «si sa» che è quello giusto). Sul rettilineo per la Briantea non si incontra ancora nessuna precisazione, nemmeno alla rotonda «anticamera» dei parcheggi posteriori del Papa Giovanni.

Dunque, non trovando nulla, si va avanti per la strada principale. Finalmente, poco prima della rotatoria di Longuelo, compare la scritta «Ospedale» verso destra. Seguiamo. Giunti all'incrocio della Motorizzazione, un'altra freccia manda prima diritto, poi a sinistra. Proviamo. Fidandoci di questa e delle altre indicazioni si arriva sì all'ospedale: ma è quello vecchio.

La stessa cosa accade se il tragitto inizia da via Carducci. Le croci di colore rosse portano tutti a largo Barozzi, ai Riuniti. Ammettendo di essere giunti al nuovo ospedale - che non è evidenziato nemmeno da un'insegna - l'orientamento non migliora.

Perché in via Martin Luter King sorge il problema del trovare parcheggio. Giungendo dal passaggio a livello, alla prima rotonda solo una piccola «P» azzurra annuncia che a breve bisognerà svoltare a destra. Tuttavia, una volta immessi nel rondò, non è chiaro in quale delle tre uscite incanalarsi.

Si va a tentativi: prendendo la prima si giunge - anche se non è ancora segnalato - al parcheggio posteriore a pagamento e all'ingresso del Pronto soccorso. Infilandosi nel terzo svincolo si finisce al Villaggio degli Sposi, il secondo, invece, porta a un altro rondò. All'interno della rotatoria, finalmente compare la scritta «Parcheggio» peccato che sia accompagnata anche dalla parola «Parco»: è il cartello per la Trucca. C'è, però, la freccia per la camera mortuaria.

Poco prima, la «P» consente di imboccare l'accesso al parcheggio multipiano e a quello in superficie. Lasciata l'auto nel posteggio, non è difficile raggiungere l'ingresso e qui non c'è rischio di perdersi. Settanta volontari della Croce rossa, dell'associazione Alpini, di Eos, di Avo e i ragazzi di «On the road», riconoscibili dalla pettorina gialla «Staff azienda ospedaliera» e suddivisi in turni da tre, dalle 18,30 alle 21 aspettano nell'atrio i visitatori, li aiutano con suggerimenti o accompagnandoli ai reparti. Uscendo dalla maxistruttura, l'impresa però non è ancora finita: niente spiega, infatti, come raggiungere il centro o la tangenziale.

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