Gori-Servidati, candidatura ufficiale:
«Non si può stare solo a criticare»

Giorgio Gori e Mirosa Servidati hanno reso ufficiale la loro aspirazione di diventare parlamentari del Pd, in quota ai renziani. «Il mio impegno? Mi sono convinto - dice Gori - che non si può sempre stare alla finestra a criticare gli altri». Ascolta le interviste

Giorgio Gori e Mirosa Servidati hanno reso ufficiale, martedì mattina, la loro aspirazione di diventare parlamentari del Pd, in quota ai renziani. Il via libera definitivo dovrà arrivare dalla direzione provinciale, in programma sabato 22 dicembre.

«Il mio impegno? Mi sono convinto - dice Gori - che non si può sempre stare alla finestra a criticare gli altri. L'obiettivo della candidatura è non disperdere il patrimonio raccolto da Renzi in questi mesi. Questa scelta perché siamo convinti di poter essere utili alla terra bergamasca anche stando a Roma, rafforzando il legame fra Bergamo e le istituzioni centrali».

Mirosa Servidati, già segretario provinciale del partito, punterà invece il suo impegno sul mondo della scuola, mondo al quale è legata da trent'anni. «Negli ultimi anni i tagli hanno messo in ginocchio il mondo della scuola - dice -: la scuola invece è quello che definisco l'unico ascensore sociale, perché offre le stesse opportunità di poter emergere, al figlio dell'operaio come a quello del professionista. Per questo il mio impegno sarà quello di riportare il tema della scuola al suo ruolo di centralità della prossima agenda politica».

Per la loro candidatura Gori e Servidati dovranno raccogliere circa 180 firme a testa fra gli iscritti al Pd su base provinciale. Poi sabato la direzione deciderà.

Per quanto riguarda invece un altro renziano, il vicesegretario provinciale del Pd Alessandro Frigeni, verrà invece proposta la candidatura a livello regionale.

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