Nasce «Lombardia popolare»
C'è anche Marcello Raimondi

Nasce in Consiglio regionale il gruppo «Lombardia Popolare». L'annuncio in Aula da parte del consigliere segretario dell'UdP, Doriano Riparbelli. Con lui i consiglieri Angelo Giammario e Marcello Raimondi.

Nasce in Consiglio regionale il gruppo «Lombardia Popolare» e raccoglie tre consiglieri provenienti dal PdL. L'annuncio è stato dato in aula dal Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza Doriano Riparbelli.

Confluiscono con lui in «Lombardia Popolare» i consiglieri Angelo Giammario e Marcello Raimondi. Obiettivo del nuovo gruppo: «Favorire l'unione di tutti i moderati sia in Lombardia che in Italia affinché l'alternativa alla sinistra possa essere vincente».

«Questo – ha spiegato Riparbelli – potrà accadere solo se ciascuna delle anime del centrodestra saprà riconquistare le sue ragioni originarie e sappia rappresentare con rinnovato entusiasmo questi valori che sono stati declinati all'interno del convegno di “Italia Popolare” tenutosi a Roma domenica scorsa».

«Oggi - spiega Marcello Raimondi - , con i colleghi consiglieri regionale Doriano Riparbelli e Angelo Giammario, abbiamo costituito il gruppo "Lombardia Popolare". La decisione è nata dopo aver partecipato alla manifestazione della scorsa domenica 16 dicembre organizzata a Roma da "Italia Popolare", sigla che raccoglie le personalità che all'interno del Popolo della Libertà vogliono spingere con più decisione il Pdl a realizzare in Italia il Partito popolare europeo. Nessuno di noi è uscito dal Pdl, anzi l'intenzione è quella di dare un contributo di chiarezza a tutti i militanti e gli elettori del partito, e sono la maggioranza, che nelle ultime settimane hanno guardato con sconcerto alle continue oscillazioni della linea politica del nostro movimento. Il Pdl ha nel suo dna il progetto di aggregare la vasta area dei moderati italiani che considerano l'Europa come l'orizzonte naturale per uscire dalla crisi economica che stiamo vivendo e che vogliono una presenza forte in Europa del nostro Paese, in modo da evitare pretese egemoniche di nazioni con visioni e culture meno consone all'economia sociale di mercato così tipicamente italiana. Gli estremismi antieuropei come quelli di gran parte della sinistra, non solo di Vendola, o della Lega sono una fuga dalla realtà che rischia di peggiorare ancora di più la già grave situazione del nostro Paese. Lo stesso Berlusconi persegue questo progetto e noi pensiamo che sia utile che si consolidi visibilmente questa direzione maggioritaria nel partito anche con azioni politiche come la nostra. La Lombardia può essere il laboratorio per favorire un tale percorso. Diciassette anni di buon governo regionale hanno consegnato al Paese un modello politico-amministrativo che non ha eguali per efficienza e risparmio. È un patrimonio che si è costruito anche grazie alla capacità con cui le amministrazioni guidate da Formigoni hanno guardato con attenzione e senza soggezione alle politiche europee, anticipando sempre uno Stato appesantito e lento. A questo patrimonio deve ispirarsi il Pdl che si candida ad essere ancora la forza di maggioranza in Regione e non può inseguire le pretese di una Lega che cerca di recuperare la propria immagine esibendo durezze titpiche di una giovinezza che anch'essa ha perduto. Il candidato alla Presidenza della Regione Lombardia il Pdl ce l'ha già, si chiama Gabriele Albertini, e tutti sanno che è il nome che oggi meglio può permettere al centro destra di recuperare il terreno perduto nel vano corteggiamento della Lega. Lombardia Popolare è pronta per essere al suo fianco in questa nuova avventura».

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