La replica di Roberto Pedretti:
«Sempre agito con correttezza»

«In coscienza sono tranquillo: ho sempre agito secondo il regolamento in atto»: così Roberto Pedretti, consigliere regionale della Lega Nord, coinvolto nell'indagine sul presunto uso illecito dei rimborsi destinati ai gruppi consiliari al Pirellone.

«In coscienza sono tranquillo: ho sempre agito secondo il regolamento in atto»: così Roberto Pedretti, consigliere regionale della Lega Nord, coinvolto nell'indagine sul presunto uso illecito dei rimborsi destinati ai gruppi consiliari al Pirellone, chiarisce di essersi sempre mosso all'interno delle normative di legge.

Quale l'importo dei rimborsi che le viene contestato?
«La cifra è di circa 32 mila euro dal 2010 ad oggi».

Come è arrivato a questa cifra?
«Mi sono mosso sempre mosso secondo quanto prevede la legge che regola i rimborsi. Non ho mai fatto spese folli o per questioni personali. Ora vengono contestano tutte le spese. Le apparecchiature informatiche che ho preso e che mi sono fatto rimborsare le ho acquistate per le mie funzioni di consigliere e alcune di queste sono in uso alla mia collaboratrice. Ho preso un ipad per il mio lavoro di consigliere che ho, poi, messo a rimborso; quello che mi ha passato la Regione l'ho dato alla mia collaboratrice che lo usa per il lavoro al Pirellone. Ho comprato l'Iphone 5 per sfizio mio e per questo, ovviamente, non ho chiesto nessun rimborso».

Quali i criteri con i quali chiedeva i rimborsi?
Il mio criterio è sempre stato quello previsto dalla legge: ciò che era corretto farsi rimborsare, me lo facevo rimborsare. E, quindi, ho sempre messo a rimorso quello che era effettivamente rimborsabile. La normativa è chiara. Aggiungo anche che per tante ricevute non ho mai chiesto rimborsi. Per diverse volte, ad esempio, ho usato il taxi, ma non ho chiesto rimborsi. Spesso ho buttato anche tanti scontrini di spese sostenute come consigliere».

Quale il suo giudizio politico?
In questo momento non spetta a me dare un giudizio politico. Confido nel fatto che la magistratura faccia il suo lavoro.

E lei ha fiducia nella magistratura?
Certo. Anche perché ho la coscienza a posto. Poi se la magistratura vuole sindacare sulla legge è un conto, altro discorso è se vuole sindacare sulla sua applicazione.

Quali sono gli umori che raccoglie tra la base della Lega su questa vicenda?
Tante persone, a livello personale, mi hanno detto di stare tranquillo proprio perché, mi dicono, riconoscono il lavoro che sto facendo e che ho fatto in questi anni.

Come vede il suo futuro politico?
Ora è una questione che non mi pongo. Quel che mi interessa è il presente e il fatto che tutto questo non venga usato per danneggiare l'immagine della Lega e mia. Il mio futuro politico non spetta a me deciderlo: c'è un esecutivo nazionale che ragiona in coscienza e sapendo il lavoro che è stato fatto dalle persone. Sono fondamentalmente sereno perché in questi due anni e mezzo in Regione ho sempre lavorato per il movimento.

Quale la sua linea difensiva?
Verrà stabilità anche dal mio avvocato. Credo di poter dire che, rispetto a quanto mi viene contestato e al regolamento in atto, non ho fatto spese al di fuori del ruolo che mi compete.

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