Treviolo: petardo causa incendio
Brucia tetto, salve le case abitate

Non se ne ha ancora l'assoluta sicurezza, ma sembra proprio che a causare l'incendio di un tetto di un vecchio edificio in via Galletti a Treviolo verso le 23,30 di lunedì 31 dicembre sia stato un petardo, sentito scoppiare pochi istanti prima che si propagassero le fiamme.

Non se ne ha ancora l'assoluta sicurezza, ma sembra proprio che a causare l'incendio di un tetto di un vecchio edificio in via Galletti a Treviolo verso le 23,30 di lunedì 31 dicembre sia stato un petardo, sentito scoppiare pochi istanti prima che si propagassero le fiamme.

Sono stati subito chiamati i vigili del fuoco, arrivati in forze da Bergamo, Dalmine e Madone con sette mezzi, tra cui autoscale, autobotti e aps. In totale sono stati impegnati, fino alle 4 di martedì mattina, 35 pompieri che non hanno potuto impedire che bruciassero 200 metri quadrati di tetto dell'edificio, una volta sede del negozio «La ca' del dolce», ma sono riusciti nella ben più importante impresa di circoscrivere le fiamme salvando così le case abitate che erano a breve distanza. Case, i cui muri sono stati bagnati per proteggerle meglio.

Con il tetto del vecchio edificio sono andati in fumo anche due appartamenti peraltro disabitati. Non ci sono stati dunque feriti o intossicati. Alle prime operazioni di spegnimento ha partecipato anche il sindaco di Treviolo, Gianfranco Masper, che era nei paraggi a quell'ora e che ha aperto le scuole per prelevare gli idranti.

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