Genitori sconvolti per la procedura
«L'autopsia andava fatta prima»

Avrebbero voluto fin da subito cremare il corpo della loro Chiara, ma non lo hanno potuto fare perché il nulla osta della procura di Bergamo non lo consentiva. Ma la famiglia è sconvolta dalla procedura: l'autopsia doveva essere fatta prima dei funerali.

Avrebbero voluto fin da subito cremare il corpo della loro Chiara, ma non lo hanno potuto fare perché il nulla osta rilasciato dalla procura di Bergamo fin dal giorno della disgrazia a Valbondione, venerdì scorso, consentiva il seppellimento ma non la cremazione, evidentemente per consentire eventuali, ulteriori accertamenti, come poi è in effetti accaduto. Mercoledì pomeriggio papà e mamma della scout quindicenne morta cadendo nel dirupo sotto l'agriturismo «Salvasecca» hanno dato un altro, sofferto addio alla loro figlia.

Alle 17 il feretro è stato tumulato nella tomba di famiglia del cimitero di Balsamo da dove, martedì mattina, all'indomani dei funerali, era stato tolto proprio perché la procura di Bergamo aveva disposto l'autopsia. Alle 10 il feretro ha lasciato il cimitero per giungere alle 11,30 all'Istituto di medicina legale di Pavia.

Il corpo di Chiara è stato preso in consegna dal medico legale, che mercoledì mattina ha eseguito l'esame: si è trattato, come spiegato dalla procura, di «uno scrupolo». Chi conosce bene i genitori di Chiara e in queste ore è stato loro accanto nel dolore racconta che papà e mamma sono «molto addolorati, anzi addirittura sconvolti per quanto è accaduto. Si chiedono insistentemente come mai l'autopsia non sia stata fatta subito e si sia aspettato dopo i funerali. Nessuno si spiega cosa possa cambiare, ora, l'esame, rispetto a un primo momento».

L'esame è cominciato alle 8 di ieri mattina e la salma è stata riconsegnata ai genitori alle 15,30: papà e mamma hanno poi voluto rivedere per un'ultima volta Chiara e darle di nuovo l'ultimo saluto.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 10 gennaio

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