Provincia, il dirigente sbaglia?
Scatta il taglio alle indennità

Gli errori costeranno cari ai dirigenti della Provincia: per chi sbaglia le sanzioni arriveranno fino al 5% delle indennità di risultato. Più errori commessi, più «tagli» economici. L'errore inciderà sulla valutazione finale.

Gli errori costeranno cari ai dirigenti della Provincia: per chi sbaglia le sanzioni arriveranno fino al 5% delle indennità di risultato. E il numero di errori commessi si potrà tradurre in più «tagli» economici.

L'automatismo della «punizione» è una delle novità figlie del regolamento sui controlli interni che, in adempimento alla legge, ha codificato l'attività di controllo che «già si attuava all'interno dell'Ente: abbiamo anticipato di qualche anno le previsioni della norma», ha ricordato il direttore generale Benedetto Passarello.

Quindi, davanti a una violazione (ad esempio quando è obbligatoria una gara per affidare un appalto e questa non viene fatta) i dirigenti subiranno due conseguenze negative: la prima è appunto quella economica, la seconda è che l'errore inciderà sulla valutazione generale finale.

«Prima si aspettava la valutazione finale – ha aggiunto Passarello – mentre adesso quando incappano in un errore c'è prima il contradditorio e, se la violazione è verificata, c'è la sanzione». Il documento che codifica l'attività di controllo è stato approvato ieri dalla quarta commissione provinciale presieduta da Maurizio Maggioni (Pdl) e, prima del via libera definitivo, dovrà passare all'attenzione del parlamentino di via Tasso.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 22 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA