L'inaugurazione rinviata
a dopo le elezioni

Era data per certa, per l'1 febbraio, l'inaugurazione del nuovo ospedale di Bergamo, anche se non c'era ancora la conferma ufficiale. Non sarà così: la data, da definirsi, è stata spostata a dopo le consultazioni elettorali del 24 e del 25 febbraio.

Era data per certa, per l'1 febbraio, l'inaugurazione del nuovo ospedale di Bergamo, anche se non c'era ancora la conferma ufficiale. Lo stesso assessore alla Sanità regionale Mario Melazzini aveva affermato che il taglio del nastro sarebbe stato organizzato tra la fine gennaio e la prima metà di febbraio. Non sarà così: la data, da definirsi, è stata spostata a dopo le consultazioni elettorali del 24 e del 25 febbraio.

L'Azienda ospedaliera, ieri, sollecitata a fornire una conferma o no sulla data dell'1 febbraio, ha fatto sapere che, d'accordo con la Regione Lombardia, si ritiene di rinviare il taglio del nastro. La data dell'1 febbraio, è stato spiegato, era stata scelta perché, come già specificato prima del trasloco e come da sempre concordato con il Pirellone, l'inaugurazione doveva tenersi quando tutte le attività dei vecchi Riuniti fossero state spostate nella nuova sede alla Trucca dell'Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII.

Il trasloco dei degenti si è concluso a ridosso delle vacanze di Natale e quello delle attività ambulatoriali, di diagnostica e tutti i servizi al cittadino, come il Centro unico di prenotazioni, si è completato nella metà di questo mese: l'attività del nuovo ospedale è quindi pienamente operativa al Papa Giovanni XXIII e l'1 febbraio concorderebbe quindi con quanto programmato. Ma è una data che si incastra nel cuore della campagna elettorale e, dopo una riflessione condivisa con il Pirellone, l'Azienda ospedaliera ha deciso il rinvio proprio perché la Regione, con l'Azienda ospedaliera non vorrebbe innescare polemiche per la coincidenza elettorale.

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