Il genero accoltellato 7 mesi fa
E Biava disse: «Gliela farò pagare»

Sono passati sette mesi da quando, il 22 giugno scorso, Sabaudin Bregu fu trovato morto in via dei Prati, nel quartiere Campagnola di Bergamo, ucciso da 19 coltellate. L'operaio albanese, 34 anni, era sposato con la figlia di Agostino Biava, Pamela, più giovane di lui di 10 anni.

Sono passati sette mesi da quando, il 22 giugno scorso, Sabaudin Bregu fu trovato morto in via dei Prati, nel quartiere Campagnola di Bergamo, ucciso da 19 coltellate. L'operaio albanese, 34 anni, era sposato con la figlia di Agostino Biava, Pamela, più giovane di lui di 10 anni.

La coppia ha una bimba di 4 anni e Bregu è il fratello della seconda moglie di Biava: tutta la famiglia vive nella casa di Villa di Serio in via Pomarolo. Il delitto Bregu è ancora irrisolto e gli inquirenti ritengono che sia – con ragionevole certezza – collegato con quello del suocero. Il suo corpo, metà nell'acqua e metà nella scarpata, fu trovato alle 15 nei pressi del torrente Morla.

A ucciderlo, nel corso della notte, 19 fendenti Le indagini puntarono subito a un regolamento di conti: la zona di via dei Prati è infatti frequentata da spacciatori e immigrati. Pamela Biava aveva dichiarato che, qualche sera prima del delitto, il marito aveva avuto una lite in un kebab di Bergamo con alcuni marocchini, che gli avrebbero detto: «Ti prendiamo la targa e ti veniamo a cercare per fartela pagare». «Non sappiamo cos'è successo. Se sapessi chi è stato – aveva aggiunto Agostino Biava –: la tentazione sarebbe di fargliela pagare, per mia figlia e per la mia nipotina».

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