Riuniti, le notti sono blindate
Viaggio fra guardie e telecamere

Cancelli chiusi, guardie, telecamere, luci accese, una volante della polizia che passa e appena ci vede sostare vicino a un ingresso si ferma a controllare. È notte quando arriviamo al vecchio ospedale di largo Barozzi, che ormai si è definitivamente svuotato.

Cancelli chiusi, guardie, telecamere, luci accese, una volante della polizia che passa e appena ci vede sostare vicino a un ingresso si ferma a controllare. È notte quando arriviamo al vecchio ospedale di largo Barozzi, che ormai si è svuotato per passare definitivamente il testimone al nuovo Papa Giovanni XXIII.

Ancor più che di giorno, la struttura che per 82 anni è stata il centro della sanità bergamasca è irriconoscibile senza il via vai delle ambulanze e delle oltre tremila persone che ci lavoravano.

Nel buio adesso l'ospedale sembra un gigante addormentato in mezzo al quartiere di Santa Lucia, in attesa di conoscere quale sarà il suo futuro con l'asta che si terrà a maggio.

Ma è un sonno leggero: c'è il rischio che i padiglioni vuoti ma tuttora riscaldati diventino rifugio di sbandati e nei giorni del trasloco erano state trovate tracce di presenze non autorizzate.

Segni che hanno fatto salire al massimo il livello d'allerta, tanto che per ora sembra che nessuno sia riuscito a mettere a segno altre incursioni: anche le forze dell'ordine spiegano di non aver ricevuto richieste di intervento per la presenza di intrusi.

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