Domenica 10 Febbraio 2013
Obiettivo: aiutare le famiglie
Bergamo nella rete nazionale

Una rete che si inserisce a sua volta in un network europeo cofinanziato dal programma Europe for Citizens dell'Ue e che lavora «in una prospettiva family friendly, per una fiscalità locale a misura di famiglia e una sua valorizzazione nel welfare locale».
Entrare nella rete delle città a misura di famiglia non significa soltanto esibire un logo di appartenenza, ma rivedere le politiche di sviluppo del territorio e la rete dei servizi, con nuovi progetti e la creazione di una rete solidale tra i cittadini.
Le «linee di indirizzo» definite dall'amministrazione sono contenute nel documento fresco di stampa «Bergamo città della famiglia - un Piano strategico di politiche per la famiglia» realizzato dal Comune grazie al sostegno della Fondazione Mia, l'Ubi Banca popolare di Bergamo e la Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati. Un lavoro che va avanti da oltre un anno, in due direzioni: intercettare le criticità e i bisogni dei cittadini e delineare le possibili strategie da mettere in campo.
«Al progetto ha lavorato un gruppo scientifico, di cui hanno fatto parte i dirigenti dei servizi sociali ed educativi in un lavoro interassessorile – spiega Ferruccio Bresciani, funzionario del Comune –. Molto positivo anche l'impegno del Comune con Provincia, Diocesi e Asl. Siamo partiti dall'analisi di ogni servizio a fronte di un focus group con un target di riferimento (genitori, operatori, interlocutori privilegiati, la consulta per le politiche familiari, il consiglio delle donne e tutti gli organi di partecipazione sociale), mettendo a fuoco i bisogni emergenti su vari temi, l'infanzia, la genitorialità, la famiglia per capire se la risposta era adeguata».
Tutto su L'Eco di Bergamo del 10 febbraio
r.clemente
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