Tragedia a Sambusita di Algua
Muore schiacciato dall'escavatore

Lo ha trovato la moglie che, preoccupata perché non riusciva a contattarlo, ha raggiunto la baita di famiglia dove l'uomo era salito nel pomeriggio per completare alcuni lavori. L'uomo però era ormai morto, schiacciato da un piccolo escavatore.

Tutti i fine settimana si recava allo chalet costruito da suo padre 35 anni fa, nei boschi di Sambusita, frazione di Algua. Lo aveva ristrutturato e continuava ad abbellirlo con piccole opere di sistemazione. La sua passione per quel luogo, però, sabato pomeriggio gli è stata fatale: Oliviero Rivola, 48 anni, per cause ancora in corso di accertamento, è morto dopo essere rimasto schiacciato da un piccolo escavatore che utilizzava per i suoi lavori. Originario di Villa di Serio, abitava a Cornale di Pradalunga con moglie e figlia.

È stata proprio la moglie a fare la drammatica scoperta. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'uomo era uscito di casa nel primo pomeriggio e si era recato al suo chalet di Sambusita. Per raggiungerlo si deve percorrere una ripida salita sterrata, che si addentra nel bosco. Giunto in posto, Oliviero Rivola ha iniziato a lavorare con il suo piccolo escavatore. Non ci sono testimoni dell'incidente: difficile, dunque, ricostruirne la dinamica. È stata la moglie a preoccuparsi, nel tardo pomeriggio, dato che il marito non rincasava, né dava notizie di sé. La donna, per questo, ha deciso di andarlo a cercare, raggiungendo lo chalet. Ha trovato l'escavatore ribaltato, con il motore ancora acceso. Sotto il mezzo d'opera c'era il marito. La consorte ha dato l'allarme e, sul posto, sono intervenute un'ambulanza e un'automedica del 118, insieme ai mezzi dei vigili del fuoco del nucleo Saf (soccorso speleo-alpino e fluviale), un'autogrù e altri mezzi del comando provinciale di Bergamo e del distaccamento di Zogno, e i carabinieri delle stazioni di Serina e di Branzi. Purtroppo, per Oliviero Rivola non c'è stato nulla da fare: il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso, avvenuto forse qualche ora prima.

Infatti un anziano residente di Sambusita, che abita a circa 200 metri dallo chalet, nel pomeriggio di sabato sentiva il cane di Rivola che, insolitamente, abbaiava con insistenza. «Tant'è che sono uscito di casa - ha raccontato il vicino, 75 anni - e sono andato verso lo chalet, gridando al cane di smetterla. Sono rimasto colpito dal fatto che l'animale mi è venuto incontro e mi saltava addosso. Sono rientrato a casa senza dar peso alla cosa. Solo dopo ho capito che, forse, voleva attirare la mia attenzione». Sul luogo dell'incidente sono poi giunti altri familiari della vittima, il parroco di Rigosa, don Pierangelo Redondi, e il vicesindaco di Algua, Enrico Sonzogni. La dinamica del tragico infortunio è tutta da chiarire. Perché Rivola era sceso dal mezzo? Cosa ne ha provocato il ribaltamento? Saranno gli accertamenti dei carabinieri a stabilirlo. Oliviero Rivola lavorava come magazziniere in una ditta. A Sambusita era conosciuto e stimato da tutti.

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