Smart city, Bergamo si prepara
Via libera a un'alleanza a cinque

Bergamo diventa «Smart City» ed affronta la sfida della globalizzazione sostenibile a livello ambientale, tecnologico, economico. Comune, Curia, Kilometro Rosso, FaSe e Fondazione Comunità Bergamasca hanno dato vita a «Bergamo Smart City and Community». Commenta sul blog de L'EcoLab

Bergamo diventa «Smart City» ed affronta la sfida della globalizzazione sostenibile a livello ambientale, tecnologico ed economico. Il 1° febbraio, il Comune di Bergamo, la Curia Diocesana, il Kilometro Rosso, FaSe e la Fondazione Comunità Bergamasca hanno ufficialmente dato vita all'associazione «Bergamo Smart City and Community».

L'associazione, senza fini di lucro con sede presso il municipio di Bergamo, si propone di formulare proposte e progetti per lo sviluppo intelligente della città e non solo, facilitando il processo di trasformazione tecnologica indispensabile per rendere Bergamo pù «Smart».

Ma cos'è una Smart City? È una città «intelligente», appunto, che vuole affrontare la sfida imposta da un mondo senza confini in termini di competitività e di sviluppo sostenibile. Per farlo, punta alla diffusione della conoscenza e della cultura, all'utilizzo della tecnologia, alla creatività, alla libertà e mobilità, alla qualità dell'ambiente naturale. In altre parole, valorizza le migliore risorse del territorio per metterle in rete al servizio della comunità e migliorare in ultima analisi la qualità della vita dei cittadini.

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Il trasferimento tecnologico, l'efficentamento energetico, l'info-mobilità e le tecniche di comunicazione sono fra gli obiettivi principali di «Bergamo Smart City and Community» che, specificamente, ha come fine quello di promuovere la collaborazione fra il Comune di Bergamo, il tessuto sociale, culturale ed economico - imprenditoriale locale ed il mondo della ricerca.

Promuovere il territorio a livello internazionale attraverso l'eccellenza tecnologica, creare un network di comuni bergamaschi impegnati sugli stessi obiettivi per garantire un ingresso più semplice al mercato, all'innovazione tecnologica, sostenere l'imprenditoria locale e le start up, mettere le città e la loro sostenibilità al centro di ogni processo innovativo, è la strada scelta dai cinque soci fondatori per portare beneficio all'intera communità bergamasca.

Linee guida dell'iniziativa, fra le più qualificate e promettenti a livello nazionale, sono l'«Agenda Digitale Italiana» e il programma europeo Horizon 2020. «È un progetto per l'intero territorio al quale tutti possono partecipare: potranno far parte dell'associazione sia le persone che le società, sia gli organismi pubblici e privati italiani, che i soggetti stranieri – conclude il vice sindaco di Bergamo, Gianfranco Ceci, nonche presidente dell'associazione. Il solo limite è il qualificato interesse alla realizzazione delle finalità istituzionali e cioè al miglioramento della qualità della vita del nostro territorio. Con Smart City, vogliamo valorizzare le nostre eccellenze e richiamare nuove risorse. Agire in controtendenza, dunque, con la fuga all'estero dei migliori talenti».

«Kilometro Rosso ha perseguito sempre l'obiettivo di essere uno strumento di sviluppo territoriale basato sulla scienza, la tecnologia e l'innovazione – Mirano Sancin, direttore per lo sviluppo scientifico e l'innovazione di Kilometro Rosso -. L'adesione all'associazione vuole proprio testimoniare concretamente questa scelta: rendere più competitivo il territorio, la città di Bergamo e migliorare la qualità della vita delle persone e delle generazioni future attraverso un'applicazione aperta ed intelligente delle nuove tecnologie che la rete di conoscenze e competenze di Kilometro Rosso può assicurare». Commenta sul blog de L'EcoLab

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