Calcio, violentò una ragazza
Riconosciuto grazie a un cerotto

Avrebbe approfittato di una connazionale che gli aveva dato un passaggio verso casa, da Rovato nel bresciano fino a Calcio, picchiandola e violentandola. Riconosciuto grazie a un cerotto bianco proprio sotto l'occhio sinistro.

Avrebbe approfittato di una connazionale che gli aveva dato un passaggio verso casa, da Rovato nel bresciano fino a Calcio, picchiandola e violentandola. Riconosciuto grazie a un cerotto bianco proprio sotto l'occhio sinistro, M. E. M., marocchino di 30 anni residente a Calcio, era stato arrestato il giorno stesso del fatto, il 18 novembre scorso, e ieri mattina è stato condannato a cinque anni di reclusione per violenza sessuale, lesioni e furto. La sentenza è stata emessa dal giudice dell'udienza preliminare Patrizia Ingrascì con rito abbreviato, quello che in caso di condanna concede lo sconto di un terzo della pena.

L'extracomunitario, difeso dall'avvocato Stefania Russo, si trova in carcere dall'epoca dell'arresto, e ha sempre respinto le accuse: «Abbiamo avuto un rapporto sessuale, ma lei era consenziente, non c'è stata violenza e non l'ho picchiata». Il fatto risale alla notte tra il 17 e il 18 novembre 2012: la vittima, una marocchina di 29 anni, era in un locale notturno con un'amica, e in quel frangente proprio l'amica le aveva presentato il trentenne. Terminata la serata, l'amica le aveva proposto di accompagnare a casa in auto il connazionale, e la giovane aveva accettato, a patto che guidasse lui visto che conosceva la strada e lei no.

I due erano quindi partiti, ma in prossimità della sua casa l'uomo secondo l'accusa aveva deviato, raggiungendo una strada appartata: lì avrebbe colpito la ventinovenne con due pugni, quindi le avrebbe strappato i vestiti, abusando di lei. Dopo il rapporto le avrebbe sottratto il cellulare, prendendola a calci. La ragazza era riuscita a un certo punto a fuggire, raggiungendo una cascina vicina: lì tre uomini l'avevano soccorsa, mettendo in fuga il marocchino.

Al momento di denunciare l'accaduto ai carabinieri, la vittima e i soccorritori avevano riferito che l'aggressore aveva un cerotto bianco sotto l'occhio: particolare noto al comandante della stazione di Calcio, che conosceva il trentenne. L'uomo era stato quindi rintracciato in paese e arrestato.

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