Armati punge: «Lotta alla casta
Non ricandidiamo Misiani e Sanga»

La proposta è choc: non ricandidare, in caso di elezioni anticipate, Antonio Misiani e Giovanni Sanga. Chi osa sfidare i due deputati-icona del Pd orobico? Il fronte è interno, e tutto bersaniano. La provocazione, infatti, arriva da Claudio Armati.

La proposta è choc: non ricandidare, in caso di elezioni anticipate, Antonio Misiani e Giovanni Sanga. Chi osa sfidare i due deputati-icona del Pd orobico? Il fronte è interno, e tutto bersaniano. La provocazione, infatti, arriva da Claudio Armati, bandiera dei sindaci bergamaschi (portavoce dell'Associazione dei Comuni) e membro della direzione provinciale del partito.

Proprio in questa sede, lunedì, l'ex storico primo cittadino di Ponteranica lancerà ufficialmente il guanto di sfida, ma già in queste ore è un fiume in piena su Facebook. Un'analisi impietosa del voto (Lega e Pdl franano, ma il Pd non cresce), porta anche all'individuazione della causa della poca credibilità dei democratici: la linea troppo debole nella lotta anti-Casta.

In particolare sul banco degli imputati finiscono i due parlamentari riconfermati, rei, secondo il critico, di non essersi distinti abbastanza, nella scorsa legislatura, nella battaglia per la riduzione dei costi della politica e per i tagli dei privilegi.

Fino al paradosso attuale. «Ora anche Bersani dichiara che forse si è fatto poco su questo fronte - scrive Armati -. E molti dei nostri parlamentari riconfermati affermano nei loro commenti che il nuovo governo deve presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia con un programma che contenga come elemento qualificante la riduzione dei costi della politica, compresa la riduzione delle indennità e dello stipendio dei parlamentari. Ma dove erano in questi due anni e quali provvedimenti radicali hanno assunto per rispondere alla domanda di equità e di riduzione che cresceva nel Paese?».

Non si tratta di un improvviso contagio grillino. Armati sostiene di essersi già fatto portavoce dell'esigenza di un imprinting più forte, e cita l'esempio positivo della Regione, dove la proposta portata avanti dal gruppo di Maurizio Martina, e poi approvata dalla maggioranza, ha permesso l'eliminazione del vitalizio e della liquidazione di fine mandato, nonché il taglio degli stipendi e delle risorse a disposizione dei gruppi.

Con i due interessati - decisamente non abituati ad attacchi de visu - che non la prendono proprio benissimo.

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