«È volato via il migliore di tutti»
L'ultimo abbraccio al pilota

«A furia di volare, è volato via per davvero», così ha commentato un compagno di servizio militare. «Era il migliore di tutti noi», «Senza di lui sarà difficile andare avanti», tutte frasi che testimoniano l'affetto per Vinicio Pellegrini.

«A furia di volare, è volato via per davvero», così ha commentato un compagno di servizio militare. «Era il migliore di tutti noi», «Senza di lui sarà difficile andare avanti», tutte frasi che testimoniano il grande affetto di cui era circondato Vinicio Pellegrini, il pilota 73enne morto domenica scorsa in un incidente aereo a Caravaggio, quando l'ultraleggero che comandava si è schiantato al suolo per un probabile guasto tecnico.

Pellegrini in gioventù era stato un paracadutista, poi si era appassionato al volo che aveva interrotto per un incidente, prima di riprenderlo perché la passione era irresistibile. Domenica la tragedia che ha sconvolto le moltissime persone che lo conoscevano e l'apprezzavano, anche e soprattutto per la sua opera di volontariato.

Pellegrini, che abitava a Bergamo, in via Sant'Orsiola, era infatti il fondatore e il presidente di «Un porto per noi», un'associazione di volontariato che si occupa di disturbi dovuti ad ansia e depressione. E la sua attività benefica è stata il filo conduttore dei funerali che si sono tenuti sabato 9 marzo nella chiesa di Ognissanti al cimitero di Bergamo (la salma è stata tumulata a Villa di Serio nella tomba di famiglia).

Una chiesa gremita: tanta gente, tanti amici, tanti compagni della naja e tante persone che aveva aiutato. E una frase emblematica, quella pronunciata da monsignor Gianni Carzaniga nella sua omelia: «Vinicio, prendendosi a cuore la sua associazione, aveva già incontrato Cristo».


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