Lite, sgozzato con una bottiglia
Caccia all'assassino del ventenne

Una lite maturata fuori da una discoteca per motivi che sono ancora tutti da accertare. Lite finita a bottigliate, che ha lasciato a terra dissanguato un ventenne marocchino. Il giovane è stato ferito al collo con una bottiglia rotta: un taglio profondo che gli ha reciso la carotide.

Una lite maturata fuori da una discoteca per motivi che sono ancora tutti da accertare. Lite finita a bottigliate, che ha lasciato a terra dissanguato un ventenne marocchino. Il giovane è stato ferito al collo con una bottiglia rotta: un taglio profondo che gli ha reciso la carotide e ha provocato un'emorragia che non gli ha lasciato scampo. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati, per lui non c'era più nulla da fare. Non aveva con sé i documenti e i carabinieri non l'hanno ancora identificato con certezza, pertanto le generalità non sono ancora state fornite.

L'ultimo omicidio commesso nella Bergamasca, il quarto dall'inizio dell'anno, è avvenuto a Zingonia in via Verona, una zona industriale non lontano dal centro Bortolotti dove si allena l'Atalanta. L'allarme è stato lanciato alle 5,30 dal gestore dell'ex discoteca «Black out», ora «Ksar Fès», che ha visto due gruppi di nordafricani litigare fuori dal suo locale ma non si è reso conto della gravità della situazione.

Il locale chiude alle 6 e la lite è scoppiata tra la vittima e il suo assassino, mentre gli amici dell'uno e dell'altro pare siano intervenuti cercando di calmare gli animi. Nella via ci sono solo capannoni e negozi che a quell'ora erano chiusi. L'unico locale che tiene aperto tutta la notte è il «Ksar Fès», che è un circolo privato in cui possono entrare solo i soci.

I carabinieri hanno segnato sull'asfalto 20 tracce di sangue per un tratto di via Verona lungo circa dieci metri. Stando ai primi accertamenti, l'aggressore ha preso una bottiglia dal bidone della spazzatura all'esterno di un bar, che si trova a circa venti metri dall'ingresso del «Ksar Fès», l'ha spezzata e ha colpito il ventenne al collo.

In via Verona, zona nota per la presenza di numerosi viados, sono subito arrivati i carabinieri di Zingonia, Treviglio e del Nucleo investigativo di Bergamo, il comandante provinciale Antonio Bandiera e il sostituto procuratore Monia Di Marco, che coordina le indagini. Sono state acquisite le riprese delle telecamere di alcuni negozi che si trovano lungo la strada e interrogati numerosi testimoni che hanno assistito alla lite. Interrogatori che si sono protratti fino a sera al comando della compagnia di Treviglio.

I carabinieri, visto che il locale è un circolo privato e che per entrare bisogna avere una tessera, si sono fatti fornire dal titolare il registro con i nomi degli iscritti e stanno risalendo a tutte le persone che erano presenti venerdì notte.

Al momento, fanno sapere gli inquirenti, non ci sono fermi e gli investigatori vanno avanti con gli interrogatori: ma è difficile far luce sul delitto attraverso testimonianze vaghe, reticenze, bugie. Sotto controllo anche celle telefoniche e tabulati, nella speranza di risalire ai nomi della vittima e del suo assassino.

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