Pezzotta: «L'area dei Riuniti
non sarà lasciata abbandonata»

«L'area dei Riuniti non resterà abbandonata, su questo voglio essere chiaro». Al punto che «se dovesse fallire la seconda gara per la vendita dell'area abbiamo già pronto un piano B». Parole dell'assessore Pezzotta. Commenta sul blog de L'EcoLab

«L'area dei Riuniti non resterà abbandonata, su questo voglio essere chiaro». Al punto che «se dovesse fallire la seconda gara per la vendita dell'area abbiamo già pronto un piano B». Ma Andrea Pezzotta, assessore all'Urbanistica, è moderatamente ottimista sul futuro dell'area di largo Barozzi.

«Questa è un'operazione strategica per la città e per questa amministrazione. Dopo il fallimento della prima asta abbiamo lavorato per far arrivare a buon fine l'operazione di vendita ai privati».

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Solo che nel frattempo il nuovo ospedale è realtà, quello vecchio una scatola mezza vuota.
«Il Comune ha sollecitato più volte un anticipo dell'asta, ma l'approvazione del nuovo Protocollo d'intesa con l'Università con conseguente atto integrativo ha inevitabilmente dilatato i tempi fino a questo maggio. Purtroppo i tempi tecnici di perfezionamento si rivelano sempre più lunghi delle aspettative».

E se a maggio le cose non dovessero andare secondo le vostre aspettative? Se cioè l'asta andasse ancora deserta?
«Certezze non ne abbiamo, è chiaro, ma abbiamo tutti operato per rendere più interessante il bando».

In che modo?
«Per esempio con una clausola rescissoria non frequente in bandi di questa natura: si prevede la possibilità per il soggetto aggiudicatario di rescindere dal contratto nel momento in cui il Comune non abbia approvato nei tempi fissati il Piano attuativo. Questo per dare un'ulteriore certezza all'operatore».

Sarà sufficiente?
«Questo non lo so, ma è stata sicuramente apprezzata. E lo provano le manifestazioni d'interesse che sono state registrate per questa nuova versione del bando, come ci hanno riferito da Infrastrutture Lombarde».

Il che non vuol dire che l'area sarà venduta, perché anche nel primo bando in diversi avevano sondato il terreno...
«Vero, ma la cosa ci fa comunque ben sperare, anche considerato i tempi difficili del mercato. Questa comunque è l'ipotesi A, diciamo così».

E quella B?
«Come Giunta abbiamo già assunto una decisione: ci metteremo tutti insieme a lavorare per ripensare l'area».

Tutti chi?
«I soggetti interessati: Comune. Provincia, azienda ospedaliera, Regione, Università, Infrastrutture Lombarde, le varie realtà rappresentative della città. Con l'obiettivo di individuare un diverso approccio alla questione».

Quanto diverso rispetto all'attuale?
«Penso a quanto stiamo facendo adesso con gli uffici dell'Anagrafe provvisoriamente ospitati nell'ex Cups in largo Barozzi: è un esempio possibile».

Ma non una soluzione definitiva?
«No. È un esempio di fruizione temporanea per impedire l'abbandono dell'area e garantire comunque una presenza continua. Poi è chiaro che penseremo a qualcosa di diverso per una soluzione definitiva: perché se il mercato non risponde, non possiamo continuare a riproporre la stessa operazione. Ci sono diverse ipotesi sul tavolo, ma se ne discuteremo insieme a tutti».

C'è quasi da augurarsi che fallisca l'asta, si potrebbe dire...
«No, quello no. Anche perché immaginare soluzioni diverse non sarà facile, tanto più alla luce della crisi: perché se non ci sono soldi, non ce ne sono nemmeno per noi».

Quindi continua a preferire il piano A?
«Assolutamente sì, e l'ho detto in tutti gli incontri pubblici che ho sostenuto. Siamo però consapevoli del fatto che il momento è difficile, e quindi stiamo lavorando su altre ipotesi. Con un punto fermo, però: l'area non resterà comunque abbandonata, questo mai. Capisco i timori del momento, ma abbiamo un programma preciso che stiamo seguendo passo dopo passo».

E il Piano B cosa contempla, a grandi linee?
«Il frazionamento dell'area, per esempio: venderne una parte inferiore e prevedere delle funzioni pubbliche in quelle rimanenti».

Per esempio gli uffici del Comune?
«Non escludo nulla, ne discuteremo se l'asta andrà male. Ma il nuovo assetto del piano A mi piace: gli impianti sportivi dell'Università a servizio anche del quartiere, insieme alle residenze per gli studenti, possono davvero creare un nuovo polo giovanile in città». Commenta sul blog de L'EcoLab

Dino Nikpalj

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