Crisi, e il dentista? In Croazia
Tantissimi si mettono in «viaggio»

«Non solo si risparmia denaro, ma anche tempo. Sono molto più veloci e pratici. L'igiene? Non mi pare non sia rispettata». Parla uno dei bergamaschi che hanno scelto la Croazia per risparmiare sulle cure dentarie. Ecco come funziona.

«Non solo si risparmia denaro, ma anche tempo. Sono molto più veloci e pratici. L'igiene? Non mi pare non sia rispettata, anzi. A me sono sembrati a tutti gli effetti dei professionisti».

M. D., imprenditore cinquantenne di Urgnano, è a tutti gli effetti un «odontopendolare», termine che sta a indicare chi lascia l'Italia per andare a farsi curare i denti all'estero, in particolare nell'ex Iugoslavia.

Un fenomeno che coinvolge migliaia di bergamaschi l'anno, viste le continue e crescenti adesioni a viaggi organizzati da ditte di trasporto private che operano nella nostra provincia con destinazione soprattutto Rijeka in Croazia, l'antica Fiume.

«Gli autobus sono sempre pieni – spiega il bergamasco – e vengono effettuati, soltanto dalla compagnia che abbiamo utilizzato io e mia moglie, due viaggi d'andata e altrettanti di ritorno ogni giorno. Sul bus vengono consegnate le cartellette contenenti tutte le spiegazioni di quanto avremmo trovato alla clinica».

Alla base della scelta motivi economici e di tempo: oltre al risparmio, anche la comodità, perché il lavoro è concentrato e non si perde tempo. Ma il presidente della commissione odontoiatri dell'ordine dei medici chiurghi avverte: «Bisogna fare attenzione, perché all'estero non si è assicurati». Il fenomeno, spiega, è ciclico, ma è un problema serio per l'economia italiana.

Su L'Eco di Bergamo del 18 marzo due pagine dedicate al «turismo dentale»

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