Treviglio: dopo 25 rinvii, lo sfratto
In 17 anni debito di 13.700 euro

Con una marea di giustificazioni in nove anni aveva pagato saltuariamente l'affitto di 60 euro mensili ma soprattutto ottenuto ben venticinque rinvii di sfratto dalla casa di proprietà del Comune di Treviglio, situata nella frazione di Castel Cerreto.

Con una marea di giustificazioni in nove anni aveva pagato saltuariamente l'affitto di 60 euro mensili ma soprattutto ottenuto ben venticinque rinvii di sfratto dalla casa di proprietà del Comune di Treviglio, situata nella frazione di Castel Cerreto.

Un record che Filippo Coniglio, disoccupato siciliano di 51 anni, avrebbe allungato ben volentieri ma al quale martedì mattina, come da programma, hanno posto fine l'avvocato incaricato del Comune e l'ufficiale giudiziario, determinate nel far liberare l'appartamento. Alla presenza degli agenti della polizia locale, di un referente dell'ufficio tecnico comunale e di un fabbro, lo scomodo inquilino si è visto cambiare serrature dell'abitazione, del box e della cantina. Un'operazione che di fatto ha messo fine all'annosa e assurda vicenda della quale è stato protagonista la famiglia Coniglio.

Da ormai 17 anni occupava infatti un appartamento comunale, per il quale ancora deve saldare una cifra complessiva di 13.700 euro (spese legali escluse), quanto riferito al mancato pagamento di parte dell'affitto. Da martedì il Comune è finalmente rientrato in possesso del proprio appartamento, rivelatosi nel tempo un vero e proprio debito. Filippo Coniglio sarà obbligato entro sabato pomeriggio a svuotare i locali nei quale abitava con la moglie Concetta e il figlio diciottenne. È stato questo l'unico e ultimo «aiuto» in termini di tempo del Comune a quello che si è rivelato non proprio un modello di inquilino: per accedere all'abitazione durante il trasloco dovrà ora farsi aprire l'uscio di casa dal referente comunale. Non rimarrà però senza tetto: ha trovato un appartamento in affitto da 75 metri quadrati, in via Cavallotti, nel centro storico di Treviglio. Qui nei prossimi giorni andrà ad abitare.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 20 marzo

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