Non piace il progetto dell'archistar
Martinengo «boccia» l'opera di Botta

L'architetto svizzero Mario Botta punta su Martinengo per realizzare un edificio privato, ma dalle opposizioni consiliari è arrivata una «bocciatura» e il progetto è stato rinviato. Il fatto di essere uno degli architetti più affermati non è bastato per evitare critiche.

L'architetto svizzero Mario Botta punta su Martinengo per realizzare un edificio privato, ma dalle opposizioni consiliari è arrivata una «bocciatura» e il progetto è stato rinviato. Il fatto di essere uno degli architetti più affermati non è bastato per evitare critiche al progetto caratterizzato, secondo i consiglieri, da un eccessivo impatto visivo, quindi da una tipologia architettonica che stonerebbe con il contesto del borgo storico a ridosso del vallo colleonesco.

Rimandata a nuova data l'approvazione della variante del piano di recupero di un'area dove si trova un deposito con tettoie, al posto del quale i proprietari vorrebbero costruire una moderna casa unifamiliare, a firma dell'architetto Botta. Le minoranze consiliari hanno chiesto ai progettisti di rivedere i disegni e integrarli magari con accorgimenti capaci di tenere conto dell'impatto che l'edificio moderno avrebbe nel tratto sud della circonvallazione di via Morzenti.

Il progetto è stato illustrato in Consiglio comunale, ma non ha soddisfatto del tutto due esponenti dell'opposizione: l'ex sindaco Francesco Pavoncelli («Pavoncelli sindaco»), di professione architetto, e Fabrizio Plebani («Lista civica per Martinengo»), direttore della scuole edile di Seriate. Le minoranze hanno chiesto di rivedere il progetto, in attesa dei ritocchi progettuali, il sindaco Paolo Nozza e la Giunta hanno accolto la loro richiesta stralciando il punto all'ordine del giorno.

A commissionare il progetto all'architetto Mario Botta è un imprenditore del posto, proprietario dell'area in questione, che appunto si è affidato a uno dei nomi più importanti dell'architettura mondiale. Concepito per ospitare su due piani una famiglia, l'edificio riproporrebbe in chiave moderna una tipica cascina lombarda. I disegni della futura costruzione non sono un segreto, come risulta dalla presentazione in Consiglio comunale: tetto spiovente verso nord, un ampio giardino e soprattutto dieci pilastri in pietra «rosso di Verona» a comporre la facciata, che in pratica è una sorta di porticato al corpo rientrante della residenza.

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