Svuotano una abitazione a Sarnico
Li vede un vicino, madre e figlio nei guai

Avrebbero portato via mobili, tappeti e lampade da un'abitazione di Sarnico, ma sarebbero stati convinti che l'arredamento era stato messo a disposizione dal proprietario per la loro attività di rivendita di usato. Madre e figlio ora sono ai domiciliari.

Avrebbero portato via mobili, tappeti e lampade da un'abitazione di Sarnico, ma lo avrebbero fatto in buona fede, convinti che l'arredamento era stato messo a disposizione dal proprietario della casa per la loro attività di rivendita di usato. Si sarebbero difesi così madre e figlio - residenti nel Pavese e rispettivamente di 61 e 42 anni -, in direttissima sabato mattina 20 aprile, dopo essere stati arrestati per furto intorno alle 13 di venerdì 19.

Il fatto si svolge così: il proprietario di un'azienda di Sarnico, in via Rudello, nota un furgone davanti alla casa adiacente alla ditta e di proprietà dello zio e quindi si insospettisce. Chiama subito il parente e gli chiede informazioni sul via vai di mobili che vede dall'abitazione al furgone, ma lo zia nega possibili traslochi in quella che è la sua seconda casa. Da qui parte subito la telefonata ai carabinieri di Grumello con il testimone oculare del furto che segue in auto il furgoncino carico di merce.

Cinque le persone in viaggio con cassapanche, tappeti, madie e lampade, ma il viaggio si interrompe a Credaro: qui scendono tre uomini di origine nordafricana. Poi il furgone riparte con dietro sempre l'auto del titolare dell'azienda in contatto telefonico con i carabinieri che bloccano il mezzo a Castelli Calepio. A scendere dal furgone carico di merce la donna e il figlio che vengono arrestati per furto.

In tribunale la loro versione: «Siamo stati contattati da uno dei tre uomini che era con noi fino a Credaro: ci ha detto di essere il cognato del proprietario della casa e che l'abitazione doveva essere svuotata. Noi siamo arrivati e abbiamo trovato tutto il mobilio già fuori della porta, utile per la nostra attività di rivendita di mobili usati». Non avrebbero quindi visto la porta d'ingresso divelta, così come altre tre porte interne forzate. Mancava anche una grossa catena e un lucchetto, ma madre e figlio negano tutto mentre i tre nordafricani paiono volatilizzati nel nulla. In tribunale per la coppia sono stati decisi gli arresti domiciliari. I carabinieri proseguiranno le loro indagini per rintracciare ora i tre uomini coinvolti nel furto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA