«Sulla centrale di Benevento
qualcuno ha picchiato duro»

«Dai, diciamolo. Qualcuno ha giocato a picchiare duro in questa storia». A bocce ferme e dopo qualche anno di riflessione, Valerio Bettoni, presidente della Provincia per due mandati di fila, torna a parlare della (disastrosa) esperienza a Sud a caccia di energia conveniente.

«Dai, diciamolo. Qualcuno ha giocato a picchiare duro in questa storia». Dove? «Dove... Giù, ovvio». A bocce ferme e dopo qualche anno di riflessione, Valerio Bettoni, presidente della Provincia per due mandati consecutivi, torna a parlare della (disastrosa) esperienza a Sud a caccia di energia conveniente. «Eh no? Perché credete che quando si mette in moto una cosa del genere, si va giù senza prima essersi confrontati con qualcuno del posto?».

Difficile credere il contrario. Però ad un certo punto a Benevento è andato tutto a carte quarantotto nonostante il confronto. E nessuno ha mai spiegato il perché: nemmeno lei.
«È successo qualcosa, chiaro. In una realtà dove c'era un presidente di grande serietà, bastonato anche lui pesantissimamente».

Carmine Nardone...
«Un gran signore, persona di grande spessore in tutti i sensi: stimatissimo da tutti».

Sì, d'accordo. Ma alla fine l'hanno mandato sotto in aula.
«Vero. Ma se noi abbiamo fatto quella roba lì...».

Cioè il tentativo di costruire la centrale a biomasse a San Salvatore Telesino...
«Sì, quella roba lì. Se abbiamo cercato di farla è perché avevamo dei finanziamenti, dei benefici: sennò che motivo c'era di andare giù».

Questo è sempre stato chiaro. Meno il motivo per cui ad un certo punto l'operazione è saltata.
«Perché qualcuno in quella regione ha fatto scattare l'altolà».

La butto lì? I mastelliani?
«E non solo. Mastella e qualcuno anche a Napoli, dove magari... Insomma, erano tutti d'accordo su quell'operazione, a fare andavamo giù sennò? Qualcuno ci avrà anche indicato dove andare, no? Tutto fatto alla luce del sole».

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