Università e tasse, niente aumenti
Si sdoppiano i corsi più seguiti

L'Università di Bergamo non aumenterà le tasse di iscrizione per il prossimo anno accademico, 2013/14. Lo ha confermato il rettore Stefano Paleari illustrando le azioni di sviluppo assunte nel Senato Accademico e nel Consiglio di amministrazione.

L'Università di Bergamo non aumenterà le tasse di iscrizione per il prossimo anno accademico, 2013/14. Lo ha confermato il rettore Stefano Paleari illustrando le azioni di sviluppo assunte nel Senato Accademico e nel Consiglio di amministrazione che si sono riuniti il 29 e 30 aprile.

L'impegno preso con la consulta degli studenti, ha detto Paleari, è stato dunque mantenuto: nessun incremento, neppure per il semplice adeguaneto al tasso di inflazione, dopo due anni in cui le tasse universitarie erano state sempre riviste al rialzo.

Nonostante i tagli consistenti dei trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, è stato possibile congelare l'aumento delle rate grazie - ha spiegato il rettore - a una oculata gestione dei fondi, nonostante siano stati fatti molti investimenti, e grazie al fatto che il numero degli iscritti è in crescita.

In tema di programmazione didattica, sempre per l'anno accademico 2013/2014, sono stati confermati gli accordi con con la scuola di design di Harvard, l'Università Keplero di Linz (Austria) e la Scuola superiore di economia di Niznij Novgorod (Russia). Gli studenti iscritti al secondo anno di laurea magistrale in Economia e Ingegneria gestionale seguiranno, per tre mesi, un programma di studi comune in ciascuna delle tre sedi universitarie e corsi di italiano, tedesco e russo per stranieri.

Parlando di numeri, Paleari ha confermato che crescono le matricole un po' in tutte le facoltà, e che all'Università di Bergamo il 36 % degli iscritti non abita nella nostra provincia. È in aumento anche il numero di studenti che arrivano a Bergamo per la formazione specialistica dopo aver conseguito la laurea triennale in altre università. Una testimonianza del buon livello raggiunto dall'ateneo bergamasco.

Il rettore ha illustrato anche la razionalizzazione prevista dell'offerta formativa: è previsto lo sdoppiamento di una ventina di insegnamenti più seguiti dell'area umanistica e economico-giuridica. Sull'altro fronte è previsto un riposizionamento o un taglio di alcuni insegnamenti facoltativi.

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